MANDURIA. Mercoledì 8 maggio. Marcia della civiltà
Nota stampa congiunta di ANPI Manduria, Archeoclub D’Italia Manduria, Articolo Uno – MDP, Associazione Cicatrici, A. T. Pro Loco di Manduria, Azzurro Ionio – WWF, Cantiere Aperto, CNA Manduria, Confcommercio Manduria, Federazione dei Verdi Manduria, Federcivica Manduria, FramMenti, Giovani Per Manduria, Globe Associazione, Gruppo Scout AGESCI Manduria 1, Io Amo San Pietro in Bevagna, Istituto Comprensivo Statale “Don Bosco” di Manduria, Istituto Comprensivo Statale “F. Prudenzano”, Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Luigi Einaudi”, Legambiente Manduria, Libera, Liceo Classico-Scientifico “De Sanctis – Galilei”,Make Manduria, Manduria in Più, Manduria Lab, Manduria Migliore, Movimento Cinque Stelle Manduria, Popularia, Profilo Greco, Scuola dell’infanzia paritaria “Belisario Arnò” di Manduria, Sinistra Italiana, Spazio Formazione Associazione, Spirito Salentino Cooperativa, Tutti Insieme per Manduria, Vento Refolo e Vista dall’Alto
Gli sconvolgenti fatti che si sono verificati in queste settimane hanno portato il dibattito pubblico a occuparsi non solo della drammatica vicenda in sé, ma anche di tutta la comunità manduriana, fatta oggetto di continui giudizi sommari e diffamatori che hanno inferto alla nostra Città, già sconvolta e confusa, un ennesimo colpo devastante.
Noi Associazioni, Scuole, Comitati, Partiti e Movimenti di Manduria chiediamo giustizia per Antonio Stano e esprimiamo orrore per la tragedia accaduta. La marcia rappresenta, in questo momento di dolore di un’intera comunità, il nostro impegno a non dimenticare e a costituirci coraggiosamente quale baluardo contro ogni nefandezza che possa accadere intorno a noi.
Allo stesso tempo, respingiamo in maniera altrettanto netta i giudizi che si stanno levando da più parti ai danni di tutta la comunità di Manduria e le numerose strumentalizzazioni in atto, diffidando chiunque dall’offendere la dignità di una popolazione fatta per la gran parte di persone pacifiche, oneste e solidali.
Tuttavia una vicenda così atroce ci interpella in quanto comunità e ci spinge ad un maggiore impegno nei confronti di giovani, famiglie, persone sole: ci doteremo di strumenti e strategie per prevenire e contrastare ogni tipo di abbandono. Solo così la triste fine di Antonio Stano non sarà archiviata esclusivamente come un tragico fatto di cronaca.