TARANTO. Franco Liuzzi presenta il suo libro dal titolo “Carosello. Ingegno italiano” edito da Luni Editrice
Giovedì 23 maggio alle ore 19 nella libreria Mondadori, Via de Cesare 35. Modera l’incontro il giornalista Amedeo Cottino
Il libro è dedicato agli ex bambini che con nostalgia sentono ancora riecheggiare nelle proprie orecchie il famoso motto “Ragazzi, dopo Carosello, tutti a nanna!”. Attraverso aneddoti e curiosità e grazie a personaggi iconici e memorabili sarà possibile risintonizzare le frequenze su questa pagina indelebile che ha indubbiamente segnato, oltre che alle singole vite di milioni di spettatori, la cultura italiana e in particolare la storia della comunicazione.
Franco Liuzzi ha passato anni a raccontare fatti e aneddoti su Carosello, questa curiosa interpretazione italiana della comunicazione televisiva che, come ama dire, “doveva pur confluire da qualche parte, in qualcosa di tangibile: un libro dedicato a Carosello”.
A molti piace ricordare i tempi del boom, perché quell’Italia ci piace più di questa di oggi. Chi era piccolo ai tempi dei primi Carosello si “tuffava” nel televisore per lasciarsi inondare di battute, film, sketches, canzoni. Per scoprire un mondo nuovo di cui ci si poteva sentire parte. Carosello era entrato nel parlato di tutti i giorni, le battute folgoranti dei grandi autori delle pubblicità sono diventati “tormentoni” per anni, decenni, così tanti che riempirebbero da soli un libro intero di aforismi. Per moltissimi anni Carosello ha determinato la notte e il giorno dei bambini: “Ragazzi, dopo Carosello, tutti a nanna!”; era l’appuntamento della giornata di adulti e bambini, fresco, pulito, divertente, la finestra sul mercato aperta per tutti.
Bisogna ammettere che si fa fatica a non rimanere incantati davanti alla sceneggiatura di Totò per il brodo Star, alle evoluzioni della plastilina di Fusako, alla linea di Cava, ai pupazzi animati di Armando Testa, all’infinito caleidoscopio di interpretazioni di Attori (con la A maiuscola), alle animazioni di Nino e Toni Pagot (Calimero), di Nedo Zanotti (Bill e Bull), di Gino e Roberto Gavioli (Mammut Babbut e Figliut), di Pierluigi De Mas (il Mastro Bombardone), di Bruno Bozzetto (il Signor Rossi), di Marco Biassoni (Lancillotto), alle evoluzioni di Luciano Emmer nel progettare nottetempo la sigla.
Leggere questo libro vi farà venire in mente alcuni passaggi della vostra vita. In ogni personaggio, in ogni frammento musicale, in ogni rima, troverete un pezzetto di voi.
È questo ciò che adora l’autore del volume, che vale anche per quelli che non sono nati in quegli anni.
La storia di Carosello è così ricca di spunti che si potrebbero raccontare tantissime sotto-storie. Tante quanti sono coloro che l’hanno attraversata anche solo per poco. Tanti quanti siamo noi, tutti, che ce la siamo fatta raccontare dal televisore in quegli anni. Ecco il perché di questo libro.
E sulla famosissima sigla di Carosello vi invitiamo a “entrare” in un mondo che ancora oggi rimane insuperato, entrare e visitare i personaggi, le storie, le avventure di chi ebbe la fortuna di essere creatore e al tempo stesso parte attiva di un momento unico nella storia della televisione italiana.