SAVA. Rinviato a giudizio il Presidente del Consiglio, Pasquale Calasso
L’accusa è diffamazione
In un clima avvelenato, spinto all’odio verso il direttore di questo giornale, instaurato nel nostro paese da questa amministrazione che crede di vivere in un paese in cui le regole sono soltanto le sue e fa le cose a suo piacimento credendo di schiacciare chi non la pensa come lei, oggi ci troviamo a dover registrare il rinvio a giudizio della massima carica istituzionale savese da parte del Pubblico ministero Ida Perrone.
L’accusa? Diffamazione. I fatti: fu nel clima elettorale, fine del maggio del 2017, in cui dal candidato della lista C.P.A. Pasquale Calasso, dal palco collocato in Piazza San Giovanni furono rivolte offese gravissime nei miei confronti.
Da qui denunciai alla Procura della Repubblica il tutto. Ai giorni nostri è stato notificato il decreto di citazione al Presidente del Consiglio accusato di diffamazione in base all’articolo 595 del codice penale. La prima udienza si svolgerà il 7 ottobre 2019.
Una nota: non per essere vendicativo. Assolutamente. Ma il clima di odio, oltre alle chiamate mie che mi vedono accusato presso la Procura jonica sempre per diffamazione, porta soltanto al mancato rispetto dei ruoli.
Quando si è pungoli verso chi a turno amministra il nostro paese la regola è diventata questa. E visto che l’hanno resa vigente e permanente, nel gioco delle parti, anche noi facciamo la parte nostra.
A questo punto è valida la terza legge della dinamica: “Ad ogni azione corrisponde una reazione. Uguale o contraria”.
Giovanni Caforio