PALAGIANO. Tre cittadini stranieri aggrediti con una spranga di ferro

PALAGIANO.   Tre cittadini stranieri aggrediti con una spranga di ferro

L’intervento dello Svegliarci Palagiano e dell’Arci provinciale e regionale. “Poniamo fine a tanta barbarie. E’ un problema culturale, ancor prima che sociale”

Tre cittadini extracomunitari sono stati presi di mira da una gang di giovani del posto. Armati di una spranga di ferro hanno avvicinato i tre che tranquillamente si dirigevano verso casa e, dopo averli aggrediti, li hanno inseguiti a tutta velocità con l’auto, mentre le tre vittime dell’agguato cercavano di trovare riparo.

E’ accaduto domenica scorsa, in serata, attorno alle 21, nei pressi della biblioteca comunale, in pieno centro abitato dove, com’è abitudine del posto, ci si siede fuori, per strada in estate a chiacchierare o a godersi la frescura dopo l’afa giornaliera. E quella sera, di gente, fuori ce n’era, ma nessuno è intervenuto.

Uno dei tre aggrediti è stato trasportato al pronto soccorso affinché gli fosse medicata una ferita da taglio provocatagli da una bottiglia di vetro lanciatagli contro. Dei tre extracomunitari, uno era ospite del Cas, centro di accoglienza straordinaria e uno era già stato ospite dello Sprar Siproimi Koinè di Palagiano, entrambi a livello locale gestiti dallo Svegliarci. Sul posto, perché allertati da altri ragazzi africani, Angela Surico, presidente Svegliarci Palagiano e coordinatrice del locale Sprar e i Carabinieri della locale stazione.

“Vorrei ricordare gli sforzi che quotidianamente facciamo come associazione ed ente di tutela – dice la Surico – per evitare situazioni di emarginazione e di degrado sociale, accompagnando i ragazzi accolti in un percorso, non facile, di ricerca di soluzioni lavorative, abitative o nell’inserimento scolastico e nella regolarizzazione dei documenti”.

E, poi, ricorda: “Come Svegliarci – cerchiamo di entrare nelle scuole. Lo abbiamo fatto quest’anno al Rodari con un percorso informativo e formativo rivolto agli studenti, basato sui temi dell’integrazione e dell’interculturalità. Cerchiamo di far capire ai ragazzi che le differenze sono risorsa, che il confronto col diverso aiuta a crescere e può arricchire, che l’integrazione è ancor prima un problema culturale che sociale”.

Ma, evidentemente, non basta.

“Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione – incalza Angela Surico -, dalle istituzioni al semplice cittadino che ha il dovere di indignarsi e segnalare alle forze dell’Ordine che, a loro volta, dovrebbero aumentare i controlli. Solo una vera sinergia tra tutti gli attori del territorio potrebbe porre un argine alla barbarie. Serve una rete, una collaborazione attiva, un piano di intervento da applicare ad ampio raggio”.

Per la presidente dello Svegliarci Palagiano, “non è solo una questione di sicurezza, ma anche di degrado morale e civile. Noi ci dichiariamo disponibili a sederci a un tavolo istituzionale insieme a tutti i soggetti interessati per condividere un piano di interventi e dare il nostro modesto contributo”.

E su quanto accaduto, fanno sentire la loro voce anche l’Arci Puglia regionale e quello provinciale Taranto.

“Il nostro è un territorio di accoglienza – afferma il presidente provinciale Arci Salvatore De Giorgio – e il vile gesto compiuto non rispecchia l’animo più sincero della nostra terra”.

“Denunceremo l’accaduto – dichiara il presidente regionale Arci Puglia Davide Giove – al neonato Osservatorio Regionale sui Neofascismi, istituito e riconosciuto dalla Regione. Non permetteremo a pochi violenti di imporre una deriva sociale xenofoba e razzista. Invitiamo la società civile a tenere altissima l’allerta e a manifestare vicinanza alle vittime e a chi ogni giorno si spende per una Puglia di pace e di accoglienza attraverso la gestione eccellente di progetti volti all’accoglienza e all’integrazione”.

viv@voce

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