TARANTO. I docenti di “Teachers for future Taranto” scrivono al Ministro dell’Istruzione On.le Lorenzo Fioramonti e al Ministro dell’Ambiente, On.le Sergio Costa
Nota stampa
“Egregi Signori Ministri Costa e Fioramonti, rispondendo all’appello di Greta Thunberg, stamattina, anche gli studenti delle scuole tarantine sono scesi in strada. Erano tantissimi e, con loro, c’eravamo anche noi, i “prof.”, i “grandi”, contagiati dall’entusiasmo con cui i nostri alunni hanno preparato la manifestazione odierna e preoccupati per il futuro nefasto che li (e ci) attende, qualora dovessero concretizzarsi gli allarmi dei climatologi.
Vivendo con loro, tutti i giorni, ci rendiamo conto che i giovani di Taranto sono triplamente in ansia. Innanzitutto, condividono la preoccupazione dei coetanei del resto del mondo, per aver ereditato un mondo ipotecato dall’inquinamento dei gas nocivi, soffocato dal riscaldamento dell’atmosfera, sommerso di rifiuti, compromesso nella sua stessa esistenza.
Poi, perché anch’essi non riescono a capire da che parte stiano i “potenti”, che, invece di tutelare il pianeta, sembrerebbero più attenti a salvaguardare gli interessi economici, di parte, di chi considera ancora realistico un modello di sviluppo che sta portando la Terra al collasso. Infine, perché sanno bene di manifestare in una zona martoriata dai tumori, che spesso colpiscono loro stessi, i loro cari o i loro amici, e che hanno un focolaio di diffusione nei grossi stabilimenti industriali (Arcelor Mittal, Eni) che insistono sul nostro territorio.
Questi ragazzi sono delusi, provati, ma non si arrendono allo sconforto; ci (e vi) chiedono di più.
Chiedono più tutele ambientali, in generale e contro i “mostri” che divorano le vite dei tarantini, minacciando il loro futuro. Chiedono che, alle parole del premier Conte, che vuol fare dell’Italia un Paese leader nella lotta ai cambiamenti climatici, seguano atti concreti, ossia che l’obiettivo emissioni zero, dello scorso vertice ONU, venga attuato anche dall’Italia e soprattutto a Taranto, dove, ancora stamattina, dalle ciminiere dell’acciaieria ex Ilva, venivano riversate vistose emissioni nocive per l’ambiente e per la salute.
Chiedono più possibilità di studio in sede, che significa, concretamente, più facoltà universitarie autonome dal centro barese ed un’offerta formativa più ampia di quella attuale, che valorizzi anche le peculiarità del territorio tarantino (es. Beni culturali, Scienze biologiche e marine).
Chiedono di non essere costretti ad emigrare per studiare o per lavorare, di potersi godere i propri cari, i propri amici, le bellezze della nostra terra, liberi dalle paure. Vi chiedono di “esserci”, accanto a loro, di impegnarvi per questo lembo della nostra Nazione che vuole vivere e guardare al futuro con fiducia.
Noi siamo con loro. Abbiamo fiducia che anche voi ascolterete il grido di questi giovani, affinché un futuro migliore possa splendere su tutta l’umanità”.