Taranto. LE TELECAMERE DI RAI 5 AL MArTA
Gli scavi clandestini e la capillare opera di valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Le telecamere di Rai 5 al Museo Archeologico Nazionale di Taranto per la registrazione di due puntate della trasmissione “ART NIGHT” dedicate all’Emergenza Arte
Il giornalista Alessio Aversa ha realizzato due interviste con il direttore del MArTA Eva Degl’Innocenti, che andranno in onda su Rai 5 venerdì 8 novembre alle 21.15 (Art Night: Emergenza Arte 1), con replica lunedì 11 novembre ore 16.30 e giovedì 14 novembre ore 9.45 e venerdì 15 novembre alle 21.15 (Art Night: Emergenza Arte 2), con replica lunedì 18 novembre ore 16.30 e giovedì 21 novembre ore 9.45.
I temi trattati durante la puntata di “Art Night: Emergenza Arte 1” sono: “Furti d’arte” e “Salvare l’arte”, mentre durante “Art Night: Emergenza Arte 2” si parlerà di: “I predatori del tempo” ed “Emilio Lavagnino”.
“E’ importante che non si spengano i riflettori sul tetro business del traffico illegale di opere d’arte e, soprattutto, sull’azione congiunta per il recupero di importanti capolavori del nostro patrimonio, grazie in particolare alla grande attività del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – ha dichiarato il direttore del Museo Archeologico Nazionale Eva Degl’Innocenti – Il giornalista e la troupe di Rai 5 sono stati molto colpiti dalle preziose testimonianze che il MArTA custodisce e che confermano il legame identitario tra il patrimoni archeologico e le comunità radicate nel territorio.
Come Stato abbiamo il dovere di sensibilizzare i cittadini sull’educazione del patrimonio in difesa del bene comune, affinché vigilino a loro volta sulle nostre ricchezze culturali, per preservarle il più possibile.
Nella mostra “Mitomania. Storie ritrovate di uomini ed eroi”, che è ancora visitabile al Museo Archeologico Nazionale di Taranto fino al 10 novembre (visitabile nelle fasce orarie 8.30-13.00 e 15.30-19.30. Chiusa il lunedì), per la prima volta abbiamo esposto tutti insieme quattordici vasi di ceramica, di cui tredici originali di produzione apula, attribuiti ad alcuni dei più importanti Maestri della ceramografia italiota, ed un “falso”.
I tredici originali, dei quali undici esposti nella mostra e due visibili nel percorso permanente, sono stati strappati al loro contesto da scavi clandestini e successiva esportazione illecita, e restituiti all’Italia a partire dal 2007 dai musei statunitensi J. Paul Getty Museum di Malibu, Cleveland Museum of Art, Museum of Fine Arts di Boston e Metropolitan Museum di New York.
Il nostro obiettivo è continuare a sensibilizzare sui gravissimi danni degli scavi clandestini, che distruggono la stratigrafia archeologica e comportano la perdita delle fondamentali e non più recuperabili informazioni sul rapporto tra i reperti ed il loro contesto”, conclude il direttore Eva Degl’Innocenti.