TORRICELLA. Proposta di rinvio a giudizio per il sindaco Schifone

TORRICELLA. Proposta di rinvio a giudizio per il sindaco Schifone

E’ imputato per Abuso d’ufficio (articolo 323 Codice penale) e Rifiuto di atti di ufficio e Omissione (articolo 328 Codice penale)

Dopo il rinvio a giudizio per “Taglio e danneggiamento di alberi in aria boschiva soggetta a vincolo paesaggistico” (reato contenuto nel decreto legge 42/2004) nella Marina di Torre Ovo in cui furono estirpati 15 alberi di Pino marino e smantellati oltre mille metri quadrati di macchia mediterranea sulla spiaggia avvenuto nel passato marzo, stavolta c’è la proposta di rinvio a giudizio per il 5.5.2020 dinanzi al Giudice per le indagini preliminari Rita Romano.

Il nostro giornale seguì entrambi i casi che oggi vedono il sindaco Schifone chiamato in causa dalla Procura. In questa proposta di rinvio a giudizio citiamo i fatti che hanno visto attore il massimo rappresentante dell’amministrazione comunale.

Un cittadino di Torricella si aggiudica la gara d’appalto di un bene comunale, nato inizialmente come deposito di automezzi, in comodato d’uso per 15 anni. E fin qui tutto bene. Il privato mette subito mano ai lavori di ristrutturazione, i quali sono autorizzati dall’ufficio tecnico, dove vengono rispettati tutti i punti  presenti nell’aggiudicazione della gara.

Ma dopo tutto questo emerge un particolare inquietante: la struttura è sprovvista di accatastamento e collaudo statico.

Interpellato l’ufficio tecnico su questa anomalia, il dirigente comunale risponde che queste autorizzazioni sono a carico dell’Ente  comunale.

Da qui comincia il carteggio del cittadino verso la Casa comunale con la richiesta di adempire alle mancanze tecniche del deposito. Tante comunicazioni scritte, e protocollate, a cui il sindaco Schifone non risponde per nulla.

Mesi e mesi di attesa per una risposta. Ma niente di niente. Da qui partono le denunce alla Procura per le mancate risposte del sindaco Schifone.

Ed ecco il risultato:  il primo cittadino torricillese è imputato per Abuso d’ufficio (articolo 323 Codice penale) e Rifiuto di atti di ufficio e Omissione (articolo 328 Codice penale).

Giovanni Caforio

 

 

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