TARANTO. Nelle corde dei Burning Lamp si festeggia il compleanno di Jimi Hendrix
Avrebbe compiuto oggi 77 anni, un chitarrista veramente leggendario. Se non fosse stato per lui forse oggi la chitarra elettrica non sarebbe quella che conosciamo. Stiamo parlando di Jimi Hendrix, il precursore della chitarra elettrica distorta e della musica Rock
Nacque il 27 novembre del 1942 a Seattle e a distanza di mezzo secolo dalla prematura scomparsa dell’uomo che ha rivoluzionato il modo di suonare la chitarra elettrica, c’è ancora tantissima gente che continua a comprare i suoi dischi e ad emozionarsi davanti alle sue incredibili performance live.
Grazie a lui, al suo modo di suonare e di interpretare la chitarra che il rock si è cominciato a sviluppare.
Oggi, mercoledì 27 novembre dalle ore 22, al BeBop di Corso Umberto I, 67/bis a Taranto, i Burning Lamp si esibiranno in “Omaggio a Jimi Hendrix”, celebrando il compleanno del chitarrista, nel migliore dei modi con il miglior repertorio di Jimi Hendrix dal vivo.
Francesco Festinante (Chitarra), Antonio Cascarano (Basso e voce) e Mino Inglese (Batteria) riproporranno le emozioni di una live experience rendendo omaggio al più grande chitarrista di tutti i tempi, proponendo uno spettacolo “vero”, un salto nel tempio di Woodstock, dove la musica è cultura.
Nessuno al mondo neanche se potesse tornare indietro ed usare i suoi strumenti produrrà mai il suo identico suono, perché questo non è soltanto frutto della chitarra, dei pedali e dell’amplificatore, ma anche delle mani, del cuore e della testa. Ci si può tentare di avvicinarsi a lui e cercare di prenderne un po’ l’essenza, senza poter raggiungere mai lo stesso identico suono che sentiamo nei suoi dischi.
É quello che faranno I Burning Lamp, la band che nel corso dei live ha ricevuto più volte la nomina di miglior band ospitata.
Saranno impegnati nell’audace ed elettrizzante spettacolo tentando di riproporre con la loro passione, dirompenza e arte d’ improvvisazione, i live dell’eclettico chitarrista secondo il suo stile che non permetteva riesecuzioni uguali. Di sicuro non si tratterà della solita fredda fotocopia delle registrazioni in studio ma una vera live experience.
In scaletta vi saranno brani storici come “Purple haze”, “Hey Joe”, “Foxy lady”, ma anche un po’ di merce rara come “If 6 was 9”, “Third stone from the sun”.
Francesco Festinante a riguardo ci ha riferito: “Quello che adoro di Hendrix è il suo senso ritmico che ne caratterizza anche gli assoli ed il fatto di utilizzare la chitarra come mezzo di comunicazione con gli altri, ma anche con se stesso.”
Jimi Hendrix è stato il precursore del sound delle future evoluzioni del rock attraverso un’inedita fusione di blues, rhythm and blues/soul, hard rock, psichedelia e funky. Secondo la classifica stilata nel 2003 dal “Rolling Stone Magazine”, Hendrix è il più grande chitarrista di tutti i tempi.
Ricordiamo che la sua esibizione in chiusura del festival di Woodstock del 1969 è indimenticabile ed ha fatto storia, divenendo per lui, un vero e proprio simbolo.L’immagine del chitarrista che, con dissacrante arte, suona l’inno nazionale americano in modo provocatoriamente distorto è entrata di prepotenza nell’immaginario collettivo musicale come uno dei punti di svolta nella storia del rock.
Nacque da madre di origini cheyenne e padre afroamericano e passò l’infanzia in un quartiere disagiato. A nove anni dopo il funesto divorzio dei suoi fu affidato alla nonna paterna. A sedici anni circa perse sua madre e proprio in quel periodo ebbe la sua prima chitarra. Curioso risulta il fatto che la sua prima chitarra fosse per l’uso della mano destra, mentre lui era mancino. Tuttavia imparò notevolmente in fretta a suonare la chitarra girata al contrario, abitudine che poi conserverà. La scoperta dello strumento fu per lui come un’illuminazione in tanta desolazione.
Per cui lascerà la scuola prima di ottenere il diploma e iniziò a dedicarsi alacremente alla musica. I suoi punti di riferimento furono chitarristi blues di Chicago come Elmore James, Muddy Waters, Buddy Guy ed Albert King, nonché le leggende del delta blues, come Robert Johnson e Leadbelly, e del rock and roll, come Chuck Berry.
Francesco Festinante, a nome della band, assicura che non mancherà la passione, garantendo che al BeBop nessuno strumento verrà bruciato a fine concerto, ricordiamo infatti che il 31 marzo del 1967 Jimi Hendrix diede fuoco per la prima volta alla sua Stratocaster durante un concerto all’Astoria a Londra. Il numero della chitarra bruciata diventerà in seguito un classico delle sue esibizioni.
Il BeBop nasce nel febbraio 2015 con la voglia di creare qualcosa di unico e non convenzionale, fuori dalle mode e dagli stereotipi classici di un pub. Non è una semplice birreria o un luogo dove bere e mangiare, è una seconda casa, una “free house”, accogliente dove ci si ritrova con gli amici, in un ambiente confortevole,socievole e confidenziale, ma allo stesso tempo professionale con una programmazione musicale live di tutto rispetto, con artisti nazionali ed internazionali.
L’ingresso è libero e la cucina è sempre apertaper cena e anche durante e dopo i concerti.È consigliata la prenotazione 3408512434per riservare tavoli entro le ore 21.
Vito Piepoli