Olio d’oliva, Confagricoltura: dichiarare lo stato di crisi del settore

Olio d’oliva, Confagricoltura: dichiarare lo stato di crisi del settore

“Va dichiarato lo stato di crisi del settore olivicolo, sostenendo il ‘cash flow’ delle aziende fortemente debilitate dal notevole calo delle quotazioni del prodotto e da calamità naturali che si sono succedute dal 2018 e che stanno mettendo a dura prova territori come il Barese, a cui si sommano le problematiche della Xyella nel Salento”

Le manifestazioni di protesta in Calabria, in concomitanza con l’incontro ministeriale, a cui hanno attivamente partecipato anche gli associati di Confagricoltura, dimostrano ancora una volta le estreme difficoltà, che necessitano di interventi efficaci”.

Per il presidente dell’Organizzazione, Massimiliano Giansanti, andrà confermata la spesa di 5 milioni di euro per le aziende olivicole con il decreto ministeriale previsto nel pacchetto emergenze, che andrà pubblicato tempestivamente.

Ad avviso del presidente di Confagricoltura – che ha ringraziato il ministro Bellanova per l’approccio pragmatico – gli interventi da porre in essere per il settore olivicolo dovranno: prevedere  misure di sgravio degli oneri previdenziali, fiscali e creditizi; favorire la liquidità delle aziende tramite l’anticipazione degli importi dei pagamenti diretti accoppiati destinati al settore; facilitare il ricorso da parte dei produttori, in particolare nel Mezzogiorno, alle assicurazioni agevolate; valutare la possibilità di istituire la Commissione Unica Nazionale per stabilizzare le quotazioni; promuovere la ricerca e l’innovazione nel settore favorendo il miglioramento genetico, le tecniche di produzione, di lavorazione e di commercializzazione dell’olio di oliva; sostenere l’olio 100% italiano con opportune campagne di informazione.

Sulla questione, che interessa molto da vicino il settore olivicolo pugliese, interviene anche Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia: “Le aziende olivicole pugliesi sono in forte difficoltà – spiega –  e per questo sono in agitazione già dall’inizio della campagnata olearia, caratterizzata da un’ottima produzione ma con prezzi in forte caduta. Non si può non intervenire nell’immediato per ridare ossigeno alle imprese e programmare strutturalmente il rilancio del settore olivicolo italiano e pugliese in modo particolare”.

 

viv@voce

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