«Lecce non si Lega»: un «mare» di sardine nel cuore del centro storico

«Lecce non si Lega»: un «mare» di sardine nel cuore del centro storico

Musica, striscioni e gli immancabili ‘pesci’ simbolo della protesta: in tantissimi si sono ritrovati davanti all’anfiteatro romano per la tappa ‘salentina’ della manifestazione

Grandissima adesione a Lecce per l’appuntamento con la manifestazione delle sardine, nella centralissima piazza Sant’Oronzo del capoluogo. Poco dopo le 18 si sono incontrati in tantissimi di fronte all’Anfiteatro romano, bambini, giovani e meno giovani, un ‘mare’ di gente che ha occupato tutto il lato della piazza davanti alla chiesa di Santa Maria della Grazia e al bar Alvino.

E per dare un tocco di ‘salentinità’ alla manifestazione, non potevano mancare le colonne sonore con la musica dei Sud Sound System e ‘Le Radici ca Tieni’, e Caparezza con ‘Vieni a ballare in Puglia’.

E anche il vicesindaco della città, Alessandro Delli Noci, ha voluto commentare sui social la grande adesione del capoluogo salentino: «Quando le piazze si popolano di cittadini – tantissimi giovani – pronti a manifestare in maniera spontanea e pacifica, sollecitando la politica e richiamandola ai propri doveri, a giovarne è la democrazia. E i partiti devono tenerne conto, non per assorbire a sé un movimento libero, che credo rimarrà tale, ma per misurare il malcontento e le potenzialità di un Paese che le sardine hanno dimostrato essere un Paese ricco di energia, voglia di partecipare e di essere protagonista del proprio futuro. Oggi anche Lecce ha voluto esserci e gli sguardi che ho incrociato erano sorridenti e carichi di speranza».

«Da oggi anche Lecce ha il suo primo flash mob ittico – hanno dichiarato in una nota le ‘sardine’ leccesi – Questa sera Piazza Sant’Oronzo dimostra che c’è il Sud che non abbocca alle bugie di Salvini, un sud che a testa alta dice che non si lega. Una piazza antifascista contro i populismi, per la solidarietà e i diritti umani. Non era per niente scontato, però l’orgoglio meridionale tiene bene salde le radici nella memoria recente, quella che ricorda che il partito di Salvini è quello del razzismo antimeridionale, della secessione (autonomia differenziata, leggasi “secessione dei ricchi”).

Oltre 3000 le presenze in piazza, segno che anche nel Salento c’è voglia di partecipazione democratica e voglia di mettere in campo un’alterativa al mondo leghista. Ora nelle prossime settimane con i riferimenti nazionali e con i coordinatori ragionali proveremo a mettere in atto la fase due, già discussa questa mattina a Roma. Continuiamo così il lavoro di inclusione e aggregazione, dobbiamo senza dubbio creare una risposta alle esigenze delle persone che in questi giorni si sono mobilitate e sono scese in piazza.

Speriamo che, come ha detto il portavoce nazionale Mattia Santori, l’assetto del “movimento” rimanga orizzontale e che non si adotti un sistema gerarchico in cui chi è arrivato prima conti più degli altri, ma prevalga l’inclusività di ogni voce che può supportare la causa”.

 

FONTE

lagazzettadelmezzogiorno.it

Foto Massimino

Foto Instagram @frperrone, @alecostantinilecce, Facebook Raf Peter

 

viv@voce

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