DEPURATORE CONSORTILE SAVA-MANDURIA. “Portiamo il tema della riutilizzo dei reflui ai tavoli Cis e Cantiere Taranto!”

DEPURATORE CONSORTILE SAVA-MANDURIA. “Portiamo il tema della riutilizzo dei reflui ai tavoli Cis e Cantiere Taranto!”

Da Salvatore Luigi Baldari riceviamo e  volentieri pubblichiamo

“Ricordo quando, durante la manifestazione di Torre Colimena di qualche mese fa, una ragazza gridò dal pubblico: “Sì, ma cosa volete?”

Ecco non fu una domanda banale. Perché ogni tanto uno se la fa domanda: “Ma forse sono io ad essere pazzo?” Forse siamo i soli al mondo che consideriamo un depuratore consortile da 10 mila metri-cubi di reflui al giorno a pochi km dalla costa, una pugnalata nello stomaco?

E invece no. Pazzi non siamo, almeno per il momento. Pochi giorni fa dal Comune di Taranto, per mezzo del Presidente della Commissione Bilancio Dante  Capriulo, è arrivata una relazione che invoca un cambio di passo nel sistema di riutilizzo delle acque reflue dei depuratori dell’intera Provincia.

E lo fa citando tutte quelle argomentazioni che in questi anni abbiamo imparato come dogmi – la desertificazione dei terreni, il depauperamento delle falde, l’invaso Pappadai – lo fa citando anche il nostro caso specifico e il nostro versante della costa jonica.

A questo punto, proprio perché non siamo pazzi, o forse, evidentemente, ad esser pazzi siamo davvero in tanti, può essere maturato il tempo di inserire il
tema dei sistemi di recupero e riutilizzo delle acque reflue depurate, in uno di quei tanti tavoli di programmazione e riconversione, aperti con il Governo e dedicati a Taranto, di cui in questi mesi si è gran parlato. Dal Cis, al Cantiere Taranto, sotto l’emblematico ombrello del Green New Deal, ci sono svariate etichette da riempire, con tratti indelebili di restyling territoriale.

Candidare l’area jonica a modello di modernità e di Economia Circolare, che consideri l’acqua come risorsa da non sprecare e valorizzi le infrastrutture già esistenti, può essere una delle tante sfide da cogliere insieme.

Riflessioni che ci ripetiamo da anni ormai, ma che adesso si possono portare anche a questi tavoli interistituzionali, dove ci sono risorse consistenti per finanziare progetti strategici.

Mentre i lavori presso il cantiere del depuratore proseguono e si avvicina la scadenza della consultazione sull’aggiornamento al Piano di Tutela delle acque, continua a mancare un progetto sul recapito finale delle acque. C’è ancora uno spiraglio e forse, questo potrebbe esserlo davvero.

Uno spiraglio da cogliere sotto il segno della #TerraIonica.

viv@voce

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