TORRICELLA. Auto della Polizia municipale. Rimandata al concessionario per una nuova immatricolazione
Il sindaco Schifone e il capitano Salvatore Lacaita, Comandante di Polizia municipale, ammettono le anomalie riportate dal nostro giornale sull’acquisto dell’auto di servizio
Andiamo al carteggio. Il sindaco Schifone comunica al Comando di Polizia municipale le testuali parole: “Una notizia riportata da Viv@voce rilevava delle irregolarità riguardo all’immatricolazione dell’autovettura in argomento” e di seguito, sempre nella stessa lettera, “intima al Comandante di pm di consegnare l’autoveicolo immediatamente alla ditta fornitrice al fine di completare l’iter della stessa da parte del Comando di pm”, fin qui la comunicazione del primo cittadino.
E qui, amaramente, per Schifone è una ammissione di verità della notizia riportata dal nostro giornale.
Da premettere che appena è uscito il primo articolo su questo argomento, e il nostro giornale ha messo in evidenza da subito le anomalie dovute a questo acquisto, sono volate immediatamente le minacce di querela e su tutto l’accusa di rovinare l’immagine del paese.
Ma andiamo al carteggio tra il sindaco e il comandante di pm.
Alla lettere di Schifone ecco la risposta del capitano di pm Salvatore Lacaita: “La vettura è stata immatricolata con targa ordinaria e non con targa speciale “Polizia Locale”; da un controllo sulla carta di circolazione della vettura in questione è stato accertato che la concessionaria Nissan non aveva (probabilmente per una “svista” o per non conoscenza della norma) tenuto conto di quanto dettato nell’art. 177 del C.d.S.”.
Quindi si parla di “svista” del concessionario. Andiamo avanti.
Il capitano Lacaita scrive: “La vettura è stata riconsegnata personalmente dal sottoscritto, alla concessionaria Nissan di Taranto per l’aggiornamento della carta di circolazione in ossequio a quanto dettato dall’art. 177 del C.d.S.”.
Quindi l’autoveicolo, inizialmente, non era idoneo all’uso per cui è stato acquistato. Per tanto le accuse di querela cadono una dietro l’altra e il capitano Laicata ammette tutto quello che noi avevamo scritto nel primo articolo su questo argomento e lui parla di “una probabile svista da parte del concessionario”.
E su questa affermazione di Lacaita solleviamo qualche dubbio: era o non era lui che doveva controllare la carta di circolazione dell’autoveicolo?
Ma non era anche lui, in qualità di dirigente del Comando di pm, che doveva controllare se la targa iniziale corrispondeva all’uso per cui era stata acquistata?
E che dire dell’intestatario che doveva essere il Comando di pm e non il Comune?
Anche qui è stata una “svista” della concessionaria?
Ma credo che la concessionaria, in genere, fa quello che gli dice l’acquirente, o sbaglio?
Inoltre il capitano Salvatore Lacaita non parla del colore dell’autoveicolo, inizialmente consegnato bianco e poi “mascherato” con delle fasce blu in barba alla legge regionale che dice che gli autoveicoli di pm devono essere blu e non bianche!
Ci fa piacere che esplicitamente ci danno ragione e che sollevare questo “caso” sta portando a una maggiore chiarificazione e a un cambio dell’immatricolazione per l’uso dell’autoveicolo acquistato dalla Polizia municipale.
Ma si sa che chi amministra, a turno, un paese o una comunità è sempre suscettibile quando si parla del proprio operato amministrativo e che odia quando un giornale, in genere, mette in risalto i difetti nella gestione della Cosa pubblica.
Ma quando si sbaglia, e questo lo abbiamo detto tantissime volte, è giusto dire “abbiamo sbagliato” e non bisogna caricarsi di ragione, o con minacce di querela, quando i fatti dicono ben altra cosa.
Giovanni Caforio