SAVA. Dario IAIA. Il pensiero domenicale di un arrogante e incapace di amministrare una comunità

SAVA. Dario IAIA. Il pensiero domenicale di un arrogante e incapace di amministrare una comunità

Leggiamo assieme il post messo stamane su facebook e vediamo quello che dice

“L’ignoranza è una patologia che colpisce molte persone. I sintomi sono: chiusura mentale, la cattiveria, la presunzione di sapere tutto, la cattiva educazione e soprattutto soffrono d’invidia. La malattia spesso degenera e il soggetto parla a vanvera”.

Quindi alzandosi a prima mattina subito il suo pensiero è dedito al tanto caro diario e della serie “parlo a nuora affinchè suocera intenda” è lampante, lancia accuse che possono essere lanciate da qualsiasi persona ma non da un primo cittadino. Eh già, perché lo IAIA crede davvero che questo paese è fatto di balordi, di stupidi, di imbecilli, di ignoranti che qualsiasi cosa gli dice credono. Bontà sua.

Ma non sappiamo fino a quando reggerà questo teatrino che “lu franchiddesi” ha eretto, e qui bisogna anche dargliene atto, con grande maestria. E’ affiancato da Consiglieri comunali privi di capacità politica e amministrativa, buoni senz’altro di dire sì e solo sì. Il no? Non esiste.

Ma non perché non lo sanno dire ma perché non sanno come è fatto! E allora si fanno allattare dal latte di un arrogante che crede per davvero di essere il sindaco di un paese, di una comunità. Se lo crede lui è bene, per lui e non certo per il nostro paese.

Se lo credono i suoi afecionados può andare anche bene, ma per loro s’intende. E non è detto che tutti possono abboccare alle parole di un bugiardo che dice quel che dice pur di farsi credere. No. Non ci siamo. Per nulla.

E allora siamo qui a dire quello che ogni giorno vediamo nel paese, degradato come 8 anni fa. Ecco come è Sava oggi, ieri e avanti ieri: paese pieno di buche vertiginose, erbacce all’inverosimile, segnaletica stradale come nel Burundi. Queste cose le diremo sempre finchè le vediamo e non avremo certamente paura di un imbonitore che sventola sempre lo spauracchio della querela pur di far zittire chi non la pensa come lui.

Ma lo IAIA non conosce il rispetto dei ruoli anche perché, per lui, è importante essere controllore e controllato! Pertanto se il suo post è rivolto a chi scrive (“L’ignoranza è una patologia che colpisce molte persone. I sintomi sono: chiusura mentale, la cattiveria, la presunzione di sapere tutto, la cattiva educazione e soprattutto soffrono d’invidia. La malattia spesso degenera e il soggetto parla a vanvera”) lo rimandiamo al mittente che forse calza a pennello.

Con la sostanziale differenza che: un giornale non deve dar obbligatoriamente conto del suo operato ad una comunità, ma lo IAIA sì. E quando si parla di sperpero del denaro pubblico allora lì ci vuole molto rispetto.

E quest’ultimo, in questi passati 8 anni, non c’è stato. E il milione di euro di disavanzo lo devono pagare i savesi per 15 anni a 65mila euro all’anno e non certamente lui. E questo debito non lo hanno contratto i savesi ma ben sì la sua amministrazione comunale.

Quanto a chi legge, oltre lo IAIA naturalmente, non scordi che IAIA è pagato con il denaro pubblico e il suo stipendio è di 3200 euro al mese.

E in questo pagamento mensile è incluso il rispetto di tutti i cittadini, compreso anche chi non la pensa come lui.

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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