SAVA. L’amministrazione IAIA fa ricorso alle diverse condanne ricevute dal nostro Comune da parte della Commissione Tributaria sulla TARI
Quando il denaro pubblico non è proprio e se, negli errori amministrativi, pagassero di tasca propria non sarebbe così!
E così dopo aver registrato le diverse decine di condanne del nostro Ente pubblico, per il pagamento della TARI ai cittadini che hanno fatto ricorso, ecco la sorpresa: l’appello. Calcolando che a monte di un potenziale credito di 180euro da parte del contribuente che ha fatto ricorso il nostro Comune pagherà, al momento, quasi 5mila euro. Cifra questa dettata dalle spese riconosciute agli avvocati.
E’ incredibile come l’ottusità di questa amministrazione persista alla luce delle diverse condanne ricevute. Ed è da sottolineare che non è stata una sola Commissione tributaria a valutare i ricorsi ma ben sì diverse e il responso è stato unanime.
Ed è incredibile che nel ricorso presentato si aggiungeranno le altre spese agli avvocati. Ipotizziamo che il ricorso, come d’altronde sembra, venga bocciato abbiamo a monte una spesa di quasi 5mila euro a fronte di un debito di 180euro!
Cifra questa, dei quasi 5mila euro, da moltiplicare per i trenta ricorsi che battono cassa. E se la matematica non è una opinione 5 per 30 fa 150! E vuol dire ancora che saranno ben 150mila euro che usciranno dalla nostre casse comunali.
Queste ultime, ormai, sono state dissanguate da una gestione del denaro pubblico allegra e spregiudicata a monte di un debito di Bilancio di un milione di euro da spalmare in quindici anni a 65mila euro all’anno e non è detto che la Corte costituzionale dia il parere favorevole a questa proposta amministrativa.
E se così non fosse? Verrebbe dichiarato il dissesto. Incredibile!
E il motto di questa amministrazione diventa sempre “Voi pensate a prenderlo che a mettervelo ci pensiamo noi” …
Giovanni Caforio