MANDURIA. “Il Palazzo comunale è la casa di tutti e non di alcuni”

MANDURIA. “Il Palazzo comunale è la casa di tutti e non di alcuni”

Intervento congiunto dei Movimenti “MANDURIA MIGLIORE ” e “FEDERCIVICA

La questione relativa all’accesso di soggetti esterni negli uffici comunali, come nel caso sollevato dal Consigliere comunale Sammarco pone diverse fattispecie critiche, legate proprio alla presenza di terzi estranei all’amministrazione comunale o ai dipendenti pubblici.

A nostro modo di vedere innanzitutto è intollerabile che chiunque vanti un qualunque legame con gli eletti, di maggioranza o opposizione, possa ritenersi possessore di un diritto di prelazione a sorpassare e le file ed utilizzare attrezzature comunali, a sostare per lungo tempo nei locali ed usufruire dei servizi con tempi diversi rispetto a qualunque altro concittadino.

Il Palazzo comunale, ricordiamolo bene, è la casa di ogni cittadino, con un accesso che deve essere regolato in maniera univoca per tutti, inoltre ogni cittadino deve sentire tutelata la propria riservatezza, senza dover accedere nelle stanze in presenza di soggetti non eletti o non facenti parte dell’organico al lavoro.

Pertanto, la presenza di qualunque soggetto esterno può essere giustificata, eventualmente, solo con un necessario conferimento di incarico – che dovrà seguire il normale iter amministrativo.

L’utilizzo per scopi privati di materiale e attrezzature comunali, infatti, in assenza di espresse motivazioni e compiti, è severamente vietato, in quanto le attività devono essere dedicate esclusivamente alla gestione dell’Ente, tra cui non rientra la gestione di una pagina social non istituzionale.

Ancora anche la presenza di eventuali “segretari” del Sindaco è assolutamente da escludere, essendo deputato   a   tale   compito   i   dipendenti   pubblici,   assunti   attraverso   regolari   procedimenti concorsuali.

Tutto quanto detto, insomma, preoccupa in quanto pare una tendenza a sentire il Palazzo comunale come casa propria, quando invece tale luogo è comune “proprietà” di tutti i cittadini, elettori o meno del reggente di turno.

Il desiderio di onestà e trasparenza non può essere intermittente ma deve essere costante e concreto.

 

viv@voce

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