TARANTO. Le farfalle di Terezín, il reading. Letture tratte dal libro “La repubblica delle farfalle” di Matteo Corradini
Mercoledì 27 gennaio, ore 18 auditorium di Santa Teresa del B.G.
Un inno alla vita contro gli orrori e la violenza del nazismo.
Nell’ambito delle iniziative programmate dall’assessorato alla Cultura del Comune di Taranto per la Giornata della Memoria, mercoledì 27 gennaio, alle ore 18 nell’auditorium della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù, in via Cesare Battisti a Taranto, il Crest presenta “Le farfalle di Terezín”, reading di Giovanni Guarino, letture tratte dal libro “La repubblica delle farfalle” di Matteo Corradini (Rizzoli 2013 e BUR Rizzoli 2015).
Una serata d’ascolto e di incontro per non dimenticare, in collaborazione con l’Associazione Italia-Israele, sezione “Alexander Wiesel” di Bari (presidente prof. Guido Regina e vicepresidente dott.ssa Eugenia De Mattei Graubardt), rappresentata, per l’occasione, dal dott. Domenico Guzzonato, sopravvissuto nel campo di concentramento di Mauthausen. Evento in presenza a partecipazione limitata (max 15) nel rispetto delle norme anti-Covid e in diretta facebook sulle pagine Crest CoopTeatrale, Biblioteca Acclavio e Basequa.
Terezín si trova nella Repubblica Ceca. Nata a fine Settecento come città-fortezza, durante la seconda guerra mondiale diventò un campo di raccolta degli ebrei destinati allo sterminio. Vi furono rinchiuse 155 mila persone.
Solo 3807 tornarono a casa dai campi di Treblinka, Auschwitz-Birkenau e dagli altri lager del Reich dove furono deportate. Nel ghetto vissero circa 15 mila tra bambini e ragazzi: alla fine della guerra ne erano rimasti in vita 142. A Terezín c’era tutto: case, strade, musica, teatro.
Peccato che non ci fosse la libertà. Le SS pattugliavano il ghetto giorno e notte. Si sparava, c’era sangue per le strade. Ogni tanto qualcuno cercava di fuggire e non ci riusciva, le famiglie erano separate e cercavano con ogni mezzo di restare in contatto.
Ogni venerdì sera un gruppo di ragazzi si raccoglieva di nascosto intorno al bagliore di lumino per creare un giornale che fu chiamato Vedem, ovvero Avanguardia, e metteva insieme le notizie del momento: gli arrivi, le partenze verso l’ultima destinazione, ma anche poesie, disegni, interviste.
Era il loro modo di lottare, di tenersi stretta la voglia di restare vivi. Molte pagine del giornale Vedem sono oggi conservate al Memorial di Terezín. Matteo Corradini è partito da quei documenti per raccontare una straordinaria forma di resistenza.
Nato nel 1975, Matteo Corradini è ebraista e scrittore. Pubblica con Bompiani e Rizzoli. Dottore in Lingue e Letterature Orientali con specializzazione in lingua ebraica, si occupa di didattica della Memoria e di progetti di espressione.
È tra i curatori del festival scrittorincittà (Cuneo). Ha ottenuto i premi Andersen 2018, Leipzig 2018 e Primo Romanzo 2014. Dal 2003 fa ricerca sul ghetto di Terezín, in Repubblica Ceca, recuperando storie, oggetti, strumenti musicali. Ha fondato il Pavel Žalud Quartet e il Pavel Žalud Trio in Italia ed è tra i fondatori dell’Institut terezínských skladatelu (Terezín Composers Institute) in Repubblica Ceca. Cura reading musicali e regie teatrali. Tra i suoi ultimi libri, i romanzi “Se la notte ha cuore” (Bompiani) e “Solo una parola” (Rizzoli), la cura del “Diario” di Anne Frank (BUR Rizzoli) e delle memorie di Inge Auerbacher (“Io sono una stella”, Bompiani), l’opera illustrata “Fu Stella” (Lapis).
Il reading letterario “Le farfalle di Terezín” è parte del progetto “Dall’io al noi: un equilibrio tra la cura dello spazio e delle relazioni” promosso dalla Biblioteca civica “Pietro Acclavio” di Taranto, con il sostegno del MiBACT.