MANDURIA. “Chiude (temporaneamente?) anche il Reparto di Nefrologia: lasciate ogni speranza voi che v’ammalate”
Intervento congiunto di Federcivica, Manduria Migliore, Partito Democratico, Scelta Comune e Gruppo consiliare Progressisti
Le cattive notizie sulla situazione sanitaria a Manduria non cessano di arrivare. E’ di questi giorni l’annuncio della chiusura del Reparto di Nefrologia dell’Ospedale M. Giannuzzi.
Quando, ad ottobre, richiedemmo la massima attenzione sulla trasformazione in Hub-Covid del nostro nosocomio, ricevemmo la risposta che la pandemia imponeva quella scelta, che sarebbe stata una trasformazione temporanea, che avrebbe coniugato le esigenze emergenziali con la tutela di tutti gli altri malati.
Difficile credere a questi proclami dell’Amministrazione che, ancora, sull’ennesimo depotenziamento del Giannuzzi accetta passivamente le decisioni assunte dall’Asl di Taranto senza alcuna spiegazione razionale.
Altri comuni, nel resto d’Italia, ci insegnano che l’impegno paga: non sono pochi i casi di piccoli ospedali di prossimità che, con il supporto della locale amministrazione, hanno ceduto alla riconversione solo a fronte dell’avvio di un procedimento progettuale volto alla futura e concreta riconversione, parallelamente alla progressiva uscita dalla pandemia. A Manduria evidentemente ci bastano le parole, anche quando esse sono vane, vuote e prive di alcun concreto contenuto.
Le rassicurazioni fatte tempo fa a tutti i cittadini dal Sindaco Pecoraro secondo cui l’Ospedale ”M. Giannuzzi” sarebbe divenuto, post periodo covid, di primo livello sono state contraddette comunicato stampa a firma della direzione strategica della ASL Taranto e della dottoressa Irene Pandiani, direttrice del Presidio ospedaliero di Manduria.
Ed infatti mentre da un verso, con detta nota, si rassicura che trattasi di sola sospensione di tutti gli eventuali ricoveri presso la Nefrologia del Presidio, dall’altro si certifica che successivamente al periodo emergenziale, saranno ripristinate tutte le attività assistenziali temporaneamente sospese, nel rispetto del Piano di Riordino deliberato dalla Regione Puglia.
Ergo l’Ospedale non diventerà mai di primo livello! La nota dell’Asl smentisce clamorosamente, dunque, le promesse fatte dal Sindaco Pecoraro alla cittadinanza. D’altronde, l’Amministrazione Comunale ci sta abituando alle sole parole, poche, fumose e mai seguite da riscontri concreti.
E’ evidente che il nostro Sindaco non si sente la massima autorità cittadina, perché non prova neanche ad alzare un dito per opporsi o per chiedere qualcosa in cambio, che non sia un semplice “torneranno i tempi belli”.
Una volta che le professionalità più specializzate e brillanti sono “scappate” da Manduria e si sono collocate da altre parti, quale appeal avrà il nostro nosocomio per richiamarle?
Alla faccia dei dializzati, dei diabetici, di chi ha subito trapianti, di chi necessita dei prelievi e di tutti i numerosi utenti – provenienti da tutta la provincia – e che ora dovranno fare 50km per avere accesso alle cure necessarie. Insomma, come accade sempre più di frequente la città sembra abbandonata in balia degli eventi, senza un timoniere che tenga salda la rotta.
Noi partiti e movimenti Progressisti, Federcivica, Manduria Migliore, Partito Democratico, Scelta Comune unitamente al Gruppo consiliare abbiamo già chiesto che non venga intanto meno l’attività ambulatoriale e che si faccia luce presso la Direzione dell’Asl di Taranto sui motivi della chiusura del reparto di Nefrologia, anche con la creazione di un tavolo istituzionale per porre, seriamente, una volta per tutte la questione ospedaliera manduriana nel suo complesso e poter, così, riavere un ospedale degno di tale storia territoriale.