Lazzàro (Confagricoltura Taranto): “Tecnopolo è occasione imperdibile ma si deve lasciare alle spalle vecchie logiche”

Lazzàro (Confagricoltura Taranto): “Tecnopolo è occasione imperdibile ma si deve lasciare alle spalle vecchie logiche”

“Il Tecnopolo del Mediterraneo che avrà sede a Taranto è una occasione di crescita e sviluppo imperdibile per il territorio Pugliese e, nello specifico, ionico.

L’iniziativa, però, deve lasciarsi alle spalle le logiche del passato, gli obiettivi fantasiosi e puntare su quello che concretamente può dare impulso e futuro alla nostra economia e, dunque, alla nostra società”.

Parte dal presidente di Confagricoltura Taranto Luca Lazzàro il sollecito ad aprire sin da subito un confronto concreto e schietto con le forze economiche del territorio sugli obiettivi del Tecnopolo del Mediterraneo.

“Taranto per il ‘dopo Ilva’ – dice – ha delle straordinarie potenzialità, a partire dal mare, dall’agroalimentare, dalla produzione di energie green. Per essere competitivi bisogna studiare e investire su quello che di concorrenziale abbiamo e su quello che possiamo sviluppare in pochi anni, prima che i giovani scappino tutti da questa terra”.

“Troppo spesso – continua –  si sono fatti investimenti per la formazione e la ricerca su linee di sviluppo avulse dalla nostra realtà. La presenza delle istituzioni universitarie e di ricerca a Taranto deve essere un acceleratore delle realtà economiche e non solo un modo per tagliare un altro nastro e istituire cattedre d’insegnamento.

Siamo tra i territori più importanti in Italia per le produzioni vitivinicole, ma ci facciamo sfuggire la possibilità di stabilire il corso di laurea in enologia, questo mi pare emblematico”.

“Oggi più che mai – conclude –  se vogliamo rendere competitive le imprese che devono trainare il futuro economico e produttivo del territorio, dobbiamo metterle concretamente nelle condizioni di avere accanto la migliore ricerca applicata e le migliori professionalità.

Quindi, dobbiamo mettere i più giovani nelle condizioni di rimanere nella nostra terra e contribuire alla costruzione di quella ‘casa’ che tutti vogliamo”.

 

 

viv@voce

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