CONCORSI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. “Il portale non deve essere il metodo per aggirare l’emendamento Bressa”
Dal “Comitato Spontaneo No Riforma Concorsi PA” riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gent.le Direttore, nella giornata del 1° Luglio, il Ministro Brunetta audito dalla Commissione Affari Costituzionali prima della conversione del “Decreto Reclutamento” (e prima ancora Marcello Fiori capo del Dipartimento di F.P faceva discorsi analoghi) ha più volte ribadito, in riferimento al reclutamento di personale nella Pubblica Amministrazione, la volontà di SOSTITUIRE i concorsi pubblici con valutazioni comparative per curriculum da realizzare tramite il portale reclutamento previsto dal DL 80/21.
Il timore è che il Governo stia lavorando per trasformare il “linkedin italiano” (termine propagandistico svuotato di ogni contenuto tecnico-pratico) nell’esclusivo canale di reclutamento pubblico. Insomma, senza troppi fronzoli, pare che si stia cercando una escamotage per bypassare il CLASSICO ed EQUO concorso e realizzare l’originario progetto brunettiano.
In concreto temiamo che si cerchi di implementare una “procedura ristretta” in cui “non saranno più le persone a scegliere i bandi di concorso, ma saranno le singole amministrazioni a scegliere i candidati” (come affermato dallo stesso Ministro), ponendo le basi per un sistema censitario di accesso riservato a coloro che vantano esperienze pluriennali in aziende private o il possesso di costosi titoli (non sempre garanzia di qualità come più volte detto).
Silenzio assoluto poi nel Decreto Reclutamento sulla rotazione degli incarichi per i liberi professionisti o sui criteri da adottare nelle “procedure comparative” al fine di garantire pari opportunità di accesso a tutti coloro che sono disposti a lavorare nella PA. È facilmente prevedibile che così si creerà un esercito di parasubordinati (i c.d. Co.Co.Co che pur risultando liberi professionisti di fatti lavorano all’interno dell’ente e sotto l’etero-direzione dei dirigenti del medesimo) o addirittura-grazie a qualche emendamento che prevedibilmente verrà proposto nelle prossime ore a Palazzo Madama- di persone anche diverse dai liberi professionisti con contratto di consulenza- assunte con un colloquio come nelle aziende private, senza passare dalle forche caudine del concorso: insomma grazie a questo Portale stile Linkedin saranno gli amministratori (sia a livello centrale che periferico) a scegliersi a loro discrezione i “migliori” impiegati da assumere, grazie ad un sistema studiato ad hoc che in qualche modo darà una minima parvenza di rispettare le prescrizioni della Costituzione.
Un tale sistema chiaramente favorisce logiche clientelari: viviamo infatti in un Paese, l’Italia con un altissimo livello di corruzione, per cui come si può solo pensare di dare agli organi di vertice di ciascuna amministrazione una tale discrezionalità?
Ricordiamo che il sistema dei concorsi (delineato nell’art. 97 Cost.) è una modalità TRASPARENTE ed OGGETTIVA, che assicura una eguale possibilità di partecipazione a giovani e meno giovani, a persone con esperienza e senza: tutti hanno la possibilità di dimostrare LE PROPRIE COMPETENZE e CONOSCENZE tramite un meccanismo aperto e MERITOCRATICO.
Inoltre rammentiamo che le lunghe tempistiche delle procedure concorsuali non sono dovute al gran numero dei partecipanti, ma alla disorganizzazione delle amministrazioni ed al contenzioso che ne consegue. Pensiamo ad esempio a ciò che sta accadendo in questi giorni con i concorsi dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli: domande con risposte sbagliate, esercizi di logica matematica senza alcun supporto sul quale svolgere gli esercizi (il sistema digitale infatti non prevede la possibilità di poter svolgere esercizi matematici sul tablet, né vengono forniti supporti di nessun tipo per svolgere equazioni e calcoli, nonostante Digicontest azienda che gestisce la procedura, parlasse di “penne monouso” da distribuire ai candidati) o del concorso Arpal Puglia in cui si sta procedendo a somministrare domande non attinenti alle materie indicate nel bando con ricorsi che prevedibilmente non tarderanno ad arrivare.
In sostanza temiamo davvero che si stia tentando in tutti i modi di far rientrare dalla finestra ciò che grazie al lavoro delle associazioni che hanno protestato e all’ascolto prestato dia alcuni esponenti politici si era scongiurato con l’emendamento Bressa nel DL 44/2021 e cioè una discriminatoria valutazione preliminare di titoli ed esperienze professionali ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici (che oltretutto è stata la causa del FLOP del Concorso Sud)! Col Decreto Reclutamento stiamo probabilmente assistendo ad un vero e proprio tentativo di riforma dell’impiego pubblico che METTERA’ FUORI DAI GIOCHI NEOLAUREATI, NEODIPLOMATI E IN GENERALE PERSONE (NON NECESSARIAMENTE GIOVANI) CHE, SEPPUR CAPACI, VIVENDO IN SITUAZIONI SVANTAGGIATE NON AVRANNO MAI UNA CHANCE.