Federconsumatori Taranto: Pieno sostegno al disegno di legge di riforma della rete d’emergenza 118.

Federconsumatori Taranto: Pieno sostegno al disegno di legge di riforma della rete d’emergenza 118.

Le esigenze dei cittadini prevalgano sugli interessi corporativi

Federconsumatori Taranto ribadisce il pieno sostegno al disegno di legge n.1715 del 2020 presentato dalla Senatrice Castellone per la riforma del sistema 118, come già sostenuto a livello nazionale da Federconsumatori e Società Italiana Sistema 118.

«In questa vicenda così delicata e importante – ha commentalo Maria Antonietta Brigida, presidente Federconsumatori Taranto – la preoccupazione di tutti dovrebbe essere la progressiva trasformazione delle ambulanze in semplici vettori di trasporto, privi delle necessarie professionalità. Da sempre siamo contrari alla dequalificazione diffusa del servizio 118.

Un disegno di chi ha perso la via maestra della centralità del cittadino da salvare ed ha scientemente confuso il principio base dei soccorsi, ovvero il trasferimento nel minor tempo possibile presso il centro di cura specialistico, con il trasferimento verso il pronto soccorso più vicino. Si è sancita così una perdita evitabile di vite umane per ritardi dovuti ad ingiustificabili triangolazioni da un pronto soccorso all’altro, invece di trasferimenti diretti dal luogo d’evento al centro di specialità».

Alla luce di tutti i limiti dimostrati già prima della pandemia, ed ancor più a seguito della stessa, da una fallimentare visione ospedalocentrica e attenta solo all’equilibrio di bilancio della sanità pubblica, si rende impellente un intervento normativo volto a difendere e valorizzare la rete d’emergenza urgenza, per assicurare al cittadino un soccorso qualificato e tempestivo sui territori.

Maria Antonietta Brigida ha infatti precisato che come Federconsumatori «riteniamo che, nell’interesse dei cittadini, il sistema debba essere fondato sui seguenti punti:

1)      Garanzia della chiamata diretta alle centrali operative di risposta tramite il numero nazionale 118, senza inutili e dannose intermediazioni che dilatino i tempi di soccorso, pur preservando la concorrente presenza del numero 112;

2)      Difesa e potenziamento delle centrali operative esistenti a base territoriale provinciale, munite dei più moderni sistemi di geolocalizzazione, con organizzazione dipartimentale di coordinamento partecipativa di tutte le professionalità coinvolte e delle realtà associative, di volontariato e di tutela, senza inutili e costose centralizzazioni regionali;

3)      Affidamento esclusivo dei soccorsi primari a team specialistici medico-infermieristici evitando pericolosa dequalificazione del servizio;

4)      Standard numerico minimo dei mezzi dedicati ai soccorsi primari tarato sul reale fabbisogno territoriale ed in ogni caso con la garanzia di legge di tempi massimi di attesa».

«Ci auguriamo – ha concluso Maria Antonietta Brigida – che il Senato, prima di assumere una decisione in materia, ascolti il parere di Federconsumatori e Società Italiana Sistema 118, impegnate a tutelare il “diritto” dei cittadini ad un soccorso degno di questo nome e non a suoi tristi surrogati, come l’esperienza comune ci ha insegnato».

 

 

 

viv@voce

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