MANDURIA. “Case dell’acqua”

MANDURIA. “Case dell’acqua”

Intervento del movimento MANDURIA MIGLIORE

La Giunta Comunale di Manduria, con la delibera 255 del 13/10/2021, ha deciso di affidare in gestione due “casette dell’acqua” di proprietà dell’ente e realizzate grazie a fondi Ager nel 2019.

Queste casette, una sorta di versione aggiornata della classica fontanella, permettono ai cittadini di approvvigionarsi, ad un prezzo calmierato, di acqua purificata e fredda, liscia o gasata, limitando in tal modo l’acquisto di acqua imbottigliata e la conseguente produzione di rifiuti plastici. Riteniamo lodevole l’iniziativa di porle in funzione quindi e ci auguriamo anzi possano esserne realizzate ed installate molte altre sul territorio comunale e delle marine.

Ciò che in effetti non condividiamo però sono le modalità attraverso le quali si sta procedendo a metterle in funzione poiché, come si legge dalla stessa bozza di convenzione allegata alla delibera, la ditta NewtechSrl di Taranto individuata dall’amministrazione tramite spontanea manifestazione d’interesse e che ha realizzato ed installato numerose casette dell’acqua in tutta la regione, si impegna unicamente a mantenere in esercizio i due impianti per un periodo di quattro anni incassando, per ogni litro d’acqua erogato, l’importo concordato di € 0,05.

Di contro l’amministrazione si obbliga ad installare gli impianti, collegarli alla rete idrica ed elettrica e soprattutto a pagare le bollette relative ai due servizi, dietro ad un rimborso forfettario da parte della ditta di € 2.000 l’anno. Ora a ns. avviso è di tutta evidenza come, così posta la convenzione, il rischio d’impresa ricada quasi esclusivamente sul Comune che, non ci scordiamo, ha realizzato a proprie spese gli erogatori, li installa e paga le relative forniture trovandosi anche nella curiosa situazione di essere “svantaggiato” qualora i due impianti, come tutti ci auguriamo, dovessero avere successo ed erogassero tantissima acqua, poiché in tal caso le bollette conseguenti eccederebbero senz’altro la cifra del rimborso forfettario stabilito.

Riteniamo sarebbe di certo stato maggiormente congruo stabilire, ad esempio, una ripartizione degli utili rinvenienti dall’erogazione tra la ditta gerente e l’ente rispettivamente del 30% e del 70%, come d’altronde già applicato in altre installazioni gestite della stessa ditta, ad esempio su Castellaneta dove, tra l’altro, è stata la ditta a realizzare gli impianti ed anticiparne i relativi costi.

Crediamo che l’idea, in sé ottima, di dotare la nostra Città di questo nuovo ed importante servizio in contrasto dello spreco e nel rispetto dell’ambiente, dovrebbe essere sicuramente riformulata nella forma in modo da non essere così gravosa per le casse dell’ente che, di sicuro non ha come obiettivo quello di “guadagnare” da questa iniziativa, ma di converso siamo dell’avviso che i soldi pubblici debbano essere sempre investiti con estrema attenzione.

Se l’amministrazione Pecoraro gestisce in questo modo i contratti pubblici ci sarebbe infatti da preoccuparsi per tutto il resto, se non fosse che fortunatamente (o sfortunatamente) non produce quasi nulla e quindi i danni sono limitati.

viv@voce

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