LECCE. A Koreja torna Babilonia Teatri con MULINOBIANCO back to the green future
Sabato 30 ottobre 2021, ore 20.45. In scena la prospettiva si ribalta: due bambini parlano ad una platea di adulti fra racconto e riflessione, domande e ironia
Torna in scena Babilonia Teatri con MULINOBIANCO back to the green future, nuova tappa nel percorso di ricerca “pop, rock, punk” della formazione che, partendo da Oppeano nel veronese, è esplosa nel panorama nazionale nel 2007 con “Made in Italy” ed è stata in questi anni artefice di un’invenzione linguistica che ha rivoluzionato la sintassi della scrittura scenica contemporanea.
Un percorso pluripremiato (tra gli altri riconoscimenti, due Premi Ubu e, nel 2016, il Leone d’argento alla Biennale Teatro di Venezia) al servizio di un’idea di teatro come specchio della realtà che, con ironia e cinismo, affetto e indignazione, muove dall’urgenza di interrogarsi sul presente per far emergere conflitti e tensioni.
In scena i giovanissimi Ettore e Orlando Castellani: due bambini che parlano ad una platea di adulti, smascherando l’incapacità di vedere dove sta andando il genere umano e cosa sta facendo.
Lo spettacolo, infatti, è scritto dagli storici fondatori della compagnia, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, ma come già accaduto in passato, per esempio Pinocchio e la trilogia Inferno, Purgatorio, Paradiso, è affidato alla verità del mondo reale, questa volta attraverso due bambini.
“Due bambini soli sulla scena – spiegano Castellani e Raimondi – che parlano ad una platea di adulti e ci raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo. Lanciano proclami e provocazioni, ci incalzano e ci beffano, vanno avanti e indietro nel tempo, contrappongono la fine e l’inizio: un eden perduto e lontano, verso il quale nessuno di noi vorrebbe tornare, e un tramonto che ci spaventa, ci attrae e ci inghiotte. Si muovono tra animali totem, banchi spuri e croci iconoclaste, tra l’indicibile e il non detto. Ci consegnano un mazzo di fiori finti, senza chiarire se siamo chiamati a riconoscere che anche i polimeri sintetici possono essere belli o se vogliono ricordarci che le piante torneranno presto ad essere le sole padrone del mondo”.
Viviamo un mondo in cui sembra impossibile trovare un equilibrio tra naturale ed artificiale. Quasi che questa dicotomia sia impossibile da gestire. Da una parte la modernità, dall’altra le tradizioni, l’orto, il biologico, il biodinamico, la marmellata fatta in casa…E noi nel mezzo, ognuno col suo grado di consapevolezza e di ignoranza. Sotto il fuoco incrociato di notizie allarmanti e catastrofiche. E con quell’ognuno che nel suo piccolo può fare la sua parte. Quale?
Mulinobianco si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta che abitiamo, a quanto pare l’unico abitato, nonché l’unico abitabile nell’intero universo. Abitiamo in un luogo, se non per altro, anche solo per queste ragioni, piuttosto prezioso. Da quanto siamo qui? Quando scade il nostro contratto d’affitto? Esistono delle clausole nel contratto di locazione? Quali? Chi è il proprietario? La possibilità di essere sfrattati quanto è vicina? Sono domande a cui solo gli scienziati possono rispondere. Sono domande che solo i bambini possono porre. Dall’alto della loro scienza e della loro saggezza. Dall’alto del loro sapere. Il futuro è loro.
Babilonia Teatri condivide con il pubblico tante domande, ben consapevole di non avere una sola risposta, con il suo stile inconfondibile, muovendosi tra il racconto e la riflessione, tra il pubblico e il privato, all’interno di un gioco che prevede di mettersi al centro e allo stesso tempo di osservarsi dall’esterno, con ironia e cinismo, in una continua e complessa altalena tra completa adesione alle proprie idee e la disponibilità a metterle in crisi e a sorriderne.