TARANTO. Magna Grecia ed Etruria nell’ambito dell’Italia preromana”, nuovi stimoli per la ricerca e boom di fruitori digitali

TARANTO. Magna Grecia ed Etruria nell’ambito dell’Italia preromana”, nuovi stimoli per la ricerca e boom di fruitori digitali

Si sono conclusi lo scorso venerdì i lavori del Convegno Internazionale di Studi “Taras e Vatl. Rapporti tra Magna Grecia ed Etruria nell’ambito dell’Italia preromana”

Il convegno è stato realizzato nell’ambito di un lavoro di ricerca e educazione in tre atti (la mostra toscana, quella pugliese e lo stesso convegno -ndr) curato da Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA, e Simona Rafanelli, direttrice del Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia.

A quasi trent’anni dal XXXIII Convegno di Studi sulla Magna Grecia dal titolo “Magna Grecia Etruschi Fenici”, tenutosi a Taranto nel 1993, circa quaranta studiosi afferenti a Università, Enti di ricerca, Istituti del Ministero della Cultura e musei di enti territoriali si sono dati appuntamento al Teatro Comunale Fusco di Taranto, messo gentilmente a disposizione dal Comune di Taranto, co-organizzatore dell’evento, per un approfondimento scientifico sui rapporti fra Magna Grecia e mondo etrusco, senza trascurare le altre realtà che componevano il variegato mosaico etno-culturale della Penisola.

«Un mondo variegato e interconnesso che dall’età del ferro all’età ellenistica (VIII-III sec. a.C.) – dice la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – non ha mancato di affascinare, meravigliare e lanciare segnali che aiuteranno ricercatori ed esperti a comprendere ancora meglio lo stimolo culturale che arrivò da queste importanti civiltà, che sono riuscite ad andare oltre i loro confini geografici e condizionare usi, costumi e persino democrazie ».

Molti gli argomenti affrontati, suddivisi in macrosezioni tematiche riguardanti storia, lingua e società, produzioni, forme artistiche e architettura, modalità di interazione socio-economica e culturale fra realtà differenti, ellenismo etrusco-italico, culti e miti attraverso il linguaggio delle immagini.

Popoli e civiltà che dall’Italia e dal Mediterraneo trasmisero modelli importantissimi, come ha evidenziato la metodologia aggiornata e multidisciplinare scelta per il Convegno tarantino, coniugando discipline diverse come l’archeologia, l’antropologia culturale e sociale e l’archeometria e superando i tradizionali steccati fra ambiti diversi delle discipline antichistiche come archeologia classica ed etruscologia, storiografia, linguistica, epigrafia o la tipografia antica.

Particolare attenzione è stata dedicata al problema della trasmissione dei modelli e degli stimoli culturali – nella cultura materiale come in architettura e nell’ambito del rituale funerario – fra le realtà culturali dell’Italia e del resto del Mediterraneo, nei quali l’immagine di Taranto come unico faro di irradiazione del linguaggio figurativo ellenistico (c.d. “ellenismo etrusco-italico”) verso l’Italia centrale e verso Roma deve essere notevolmente ridimensionata, senza per questo sottovalutare l’importanza di Taranto quale centro di rielaborazione e diffusione di stimoli e motivi.

«I relatori, la platea composta da giovani studiosi, da docenti, da appassionati, da neofiti, dagli studenti dell’Istituto Pitagora in attività dì alternanza scuola-lavoro con il MArTA lancia però anche un altro segnale alla città – dice la direttrice Eva Degl’Innocenti – Taranto è pronta per un turismo culturale e convegnistico di rilievo, contando anche su spazi di pregio come il Teatro Fusco ».

Dati importanti riferiti alla fruizione in presenza, ma come ormai ci ha abituato il MArTA è sul digitale che il Convegno ha registrato numeri da record. Nella tre giorni di lavori, infatti, sulle pagine Facebook e Youtube del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, è stato possibile seguire tutto in diretta, con un flusso di visitatori che ha raggiunto quota 20mila.

« La community è attenta, segue con interesse, ed è sempre pronta ad una fruizione in remoto sapendo che può contare su linguaggi, contenuti e modalità tecnologiche all’avanguardia » – afferma Eva Degl’Innocenti.

Intanto al MArTA prosegue fino a gennaio la Mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto”.

Per accedere alla mostra che riproduce in scala 1:1 la tomba del tumulo di Poggio Pelliccia, si può acquistare il biglietto su www.shopmuseomarta.it .Il costo del ticket d’ingresso comprende anche la visita a tutti i piani espositivi e alla mostra fotografica di Kevin Cummins sulla scena musicale dì Manchester.

viv@voce

Lascia un commento