Sava (Ta). Lunedì 24 gennaio. All’addiaccio in attesa dei certificati dall’anagrafe
Una mattina gelida, snervate per l’attesa, e la non curanza degli amministratori
Ieri mattina si apriva una giornata gelida, molto vicina al grado zero, ed eravamo in molti d’avanti alla porta dell’Ufficio anagrafe per le svariate documentazioni cartacee che ci servono.
Sedie collocate all’aperto nell’area antistante agli uffici in attesa del proprio turno. Cittadini che aspettavano pazientemente, e meno male, il loro turno che, a volte, è stato quasi di un ora. Assessori che passavano, guardavano e non curanti della situazione che i loro occhi vedevano.
Il freddo era gelido e poggiare il fondo schiena sulle sedie di plastica, non faceva altro che aumentare il freddo del nostro corpo.
Arriva il mio turno, quasi 50 minuti di attesa. All’interno una sola impiegata, vista anche l’emergenza Covid, a smaltire le richieste dell’utenza. Ho chiesto alla dirigente, visto le estenuati attese, se fosse stato possibile aprire un altro sportello pur di far diminuire l’attesa degli altri cittadini che battevano fuori i piedi per il freddo.
Amara constatazione della Dirigente che mi dice che ha solo due unità: una allo sportello dell’anagrafe e l’altra allo stato civile. E che diversamente non può fare. E bisogna anche dare atto che allo sportello dell’anagrafe c’è una impiegata alquanto dinamica ma questo, vista la coda che c’è fuori, non basta.
Ci sarebbe voluto un altro sportello da affiancare in modo da rendere più fluido il movimento dell’utenza.
Allora è lecito chiedersi questo: ma chi amministra questo paese, nonostante in mattinata è passato dall’atrio comunale per salire sopra agli altri uffici e con la coda dell’occhio ha guardato i cittadini infreddoliti, non si è posto questo problema?
Rendere la vita più elastica dei propri amministrati, anche in questo caso, dovrebbe essere il primo compito di chi gestisce il nostro Palazzo municipale.
Evidentemente non lo è.
Forse, anzi sicuro, è primaria la riconferma amministrativa anzichè quella dei cittadini che pagano i tributi per avere i servizi …
Giovanni Caforio