SAVA. Quello stuolo di avvocati, ingegneri, architetti, geometri pronti alla corte di Dario IAIA. E questa doveva essere la nuova intelligenza savese?

SAVA. Quello stuolo di avvocati, ingegneri, architetti, geometri pronti alla corte di Dario IAIA. E questa doveva essere la nuova intelligenza savese?

Nonostante il nostro Comune ha alle sue dipendenze le figure professionali sopra citate, ricorre sempre agli esterni. Aggravando notevolmente il Bilancio comunale

Forse siamo noi a voler vedere, o a provare di vedere, nei ricambi generazionali della politica un nuovo modo di amministrare e di gestire la Cosa pubblica. E magari ci illudiamo, quel tanto che basta, nel voler credere che ci sono volti nuovi che potrebbero svecchiare un modo arcaico di fare.

E ci sbagliamo spesso e volentieri. Amaramente. E assistiamo sempre alla fila dei professionisti che fanno la fila per ottenere un incarico pubblico e ben retribuito tra l’altro dal nostro Ente pubblico. Questo credo che ancora si chiama “clientelismo” ed è quel modo che usa la politica per avere il consenso. Non siamo nati certamente oggi. E queste cose sono sempre esistite. E allora perchè gridare allo scandalo?

Forse crediamo che ci può essere un modo diverso di gestire il denaro pubblico. Forse. Ma su queste figure professionali avremo più di qualcosa da dire. Senz’altro erano le così dette “nuove intelligenze savesi”, quei savesi eruditi e accademici che avrebbero senz’altro dato una ventata di freschezza nel panorama tecnico-politico locale. Macchè. Nulla di tutto ciò.

Somigliano ad un gregge che viene guidato dal pastore il quale li abbevera quando e come vuole. E il gregge ubbidisce. Suddito e affamato di incarichi pubblici i quali portano un sollievo economico, sempre di denaro pubblico parliamo, nelle loro tasche. E questo clientelismo è sempre ben rodato e porta consenso a chi distribuisce incarichi, sempre pubblici. E le cose vanno sempre così.

Un Ente comunale che non sa gestire il denaro del contribuente, o meglio lo gestisce come vuole e aggravando notevolmente il disavanzo del Bilancio, è triste. Ma questa “mangiatora”, come spesso l’abbiamo chiamata è sempre in auge e nessuno mette freno a questa emorragia. E questo è denaro che viene tolto ai servizi di una comunità.

E chi è stato “premiato”, con gli svariati incarichi ottenuti, ora deve mettere il classico culo a monte: o candidarsi oppure attivarsi nella campagna elettorale per chi è stato padrino della sua “fortuna”. Qualche anno fa ci furono due professionisti che su facebook criticavano l’operato dell’amministrazione IAIA. Risultato? Furono addomesticati. In che modo? Con incarichi pubblici!

Qualcuno può dire che questo succede dappertutto e non hanno tutti i torti a confermare fortemente questa anomalia. E se a questi “signori” gli vai a dire che il paese non ha la fogna e che non ha un piano regolatore, e questi temi sono anche i loro professionalmente, glissano.

C’era uno slogan di un giornale nazionale che su questo, e non solo, coniò il termine “più mercato e meno Stato”.

Forse se la frase la dovessimo girare ai professionisti savesi, di sicuro capirebbero che il mercato è quello del lunedì …

Giovanni Caforio  

 

viv@voce

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