Calcio giovanile. La Virtus Taranto accoglie il piccolo Nikita fuggito dalla Guerra

Calcio giovanile. La Virtus Taranto accoglie il piccolo Nikita fuggito dalla Guerra

Un’iniziativa tra sport e sociale, quella organizzata dalla Pro Loco di San Vito a Taranto, dall’Istituto comprensivo Frascolla di San Vito (TA) e dalla scuola calcio Virtus Taranto che hanno accolto il piccolo Nikita, bambino ucraino fuggito nei giorni scorsi insieme alla madre e alla nonna dal conflitto bellico attualmente in atto nel suo Paese d’origine

Grande l’accoglienza riservata a “Niki” dai suoi nuovi compagni di squadra della Virtus Taranto, palpabile la soddisfazione di Fabio Buonafede, direttore tecnico della scuola calcio ionica che afferma:Anche questa volta ci differenziamo nel sociale, mi è stata proposta dalla Pro Loco di San Vito e dalla Scuola Frascolla di fare allenare questo giovane atleta ucraino che è reduce dalla tragica situazione del suo Paese sconvolto dalla guerra. Appena si è presentata questa possibilità non abbiamo battuto ciglio per accoglierlo e farlo sentire a suo agio con i nuovi compagni di squadra”.

Il dirigente della Virtus Taranto ci tiene a sottolineare la mission dell’accoglienza nella grande famiglia rossoblu: Stiamo cercando di trasmettere la serenità e tranquillità che vivono i nostri ragazzi all’interno della Scuola calcio soprattutto l’armonia familiare che ci contraddistingue.

Ovviamente il nostro è un lavoro sinergico con le altre istituzioni, come quella della scuola, per creare il giusto connubio tra studio e sport. Da parte nostra abbiamo cercato di inserirlo subito nel nostro ambiente donandoli tutto l’abbigliamento del nostro Club e inserendolo subito in campo nella struttura del campo adiacente alla chiesa di San Vito insieme ad un gruppo di atleti già formati”. 

Palpabile la soddisfazione di Buonafede nella chiosa finale del suo pensiero: “Sono orgoglioso e felice di avere Nikita tra di noi e sottolineo che le porte della nostra Società sono aperte per tutti i ragazzi ucraini che fuggono da questa tragedia umanitaria”.

 

viv@voce

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