MANDURIA. “Rispetto per le regole: una chimera per la maggioranza”

MANDURIA. “Rispetto per le regole: una chimera per la maggioranza”

Intervento del Gruppo Consiliare Progressista

Leggiamo con stupore misto a dispiacere le dichiarazioni accusatorie rilasciate alla stampa dalla neo Assessora alla cultura e grandi eventi (?), in merito al ritiro di due punti (due regolamenti) all’ordine del giorno nel Consiglio comunale ultimo scorso.

Stupore perché il ritiro degli atti, proposto dal Gruppo Progressista a tutela del diritto di corretto esercizio di mandato, è stato votato dalla sua stessa maggioranza con cui, evidentemente, poco dialoga.

Il nostro dispiacere invece sta nel fatto che Manduria non può meritare che un componente del governo della città possa impunemente pensare che il rispetto delle regole sia una questione di “lana caprina”, come una chimera da cui prendere le distanze; un’assessora che, invece di lavorare per il territorio alacremente e con attenzione, dedica tempo ad articoli di stampa atti a dar l’idea di un’opposizione che ha il solo scopo di mettere i bastoni fra le ruote. Tace su tanti aspetti però, forse per vergogna, forse per poca conoscenza.

Non dice nulla l’Assessora – che per di più è anche un avvocato –sulla violazione delle norme circa i tempi concessi ai gruppi consiliari per analizzare due atti regolativi di estremo rilievo, scritti con una tecnica pubblicistica degna dell’insufficienza.

Occorre, dunque, raccontare alle associazioni che nella prima bozza del regolamento l’atto era completamente avulso dal principio di legalità sostanziale, arrivando all’assurdo di concedere alla Giunta comunale il potere di decidere, senza menzione di procedure e requisiti precisi, quali associazioni ammettere nell’albo della Consulta. Elementi modificati grazie allo sforzo del Gruppo Progressista di analizzare ogni singolo capoverso, come accaduto nella commissione consiliare preposta, pur nel risicato tempo concessoci.

E quindi occorre che la cittadinanza sappia che le medesime commissioni consiliari vengano, continuamente, convocate con tempi risicatissimi rispetto alla data del consiglio, sfociando nel ritardo per l’invio dei testi definitivi prima della seduta della massima assise. Termini di invio, stabiliti dal regolamento e tutelati dal testo unico degli enti locali – che chi amministra dovrebbe conoscere a menadito -che sono posti a tutela del diritto di esercizio di mandato del consigliere comunale, affinché questi possa decidere e valutare con cognizione gli atti da deliberare il consiglio.

Un principio di raggiungimento dello scopo, ovvero di un corretto esercizio dello jus ad officium, ribadito e tutelato da numerose sentenze di diversi Tar regionali e dal Consiglio di Stato, invitando alla lettura quanti credano che il rispetto delle norme sia un mero esercizio di stile o un mezzo strumentale di opposizione.

D’altra parte, nello stesso consiglio comunale erano emersi diversi e ulteriori innegabili dubbi in ordine al precipuo rispetto delle norme regolamentari, come il non voler discutere una presa d’atto al punto tre dell’ordine del giorno, tirando dritto sulla votazione, le continue interruzioni durante gli interventi dei diversi consiglieri di opposizione e tanto altro che attesta la scarsa voglia di democrazia della maggioranza.

Ma probabilmente l’errore è nostro, quello di credere nell’esercizio della legge, in ogni aspetto anche quando questa può risultare onerosa e lenta, anche se tutta la maggioranza, lo ribadiamo, alla fine ha accolto la nostra pregiudiziale di ritiro dei due regolamenti, perché trasmessi manifestamente in ritardo.

Salvo che l’assessora non voglia sostenere che gli stessi suoi consiglieri di maggioranza non capiscano nulla, visto che hanno votato unanimemente con la minoranza per il ritiro del punto all’ordine del giorno! Ed allora l’unico atto degno di spessore politico sarebbero le dimissioni, vista la critica, di fatto, effettuata anche nei confronti della maggioranza stessa.

Ma, purtroppo, da chi pensa di governare la città senza dover rispettare le norme non ci aspettiamo un granché, figuriamoci un atto consequenziale quale sarebbe quello delle dimissioni. Manduria merita di meglio, per questo continueremo a lottare affinché rispetto delle norme e meritocrazia siano i fari di un attento governo della città. Purtroppo questo non lo è.

 

viv@voce

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