Carrè (Vicenza). Il più bello di tutti al “XVIII Parole a confine”
Sabato 21 maggio, ore 20.30, ospite del festival letterario veneto lo spettacolo “Come il brutto anatroccolo” del Crest
Un cuore buono non diventa mai superbo. Sabato 21 maggio, alle ore 20.30 alla palestra scuole elementari di Carrè (Vicenza), in scena “Come il brutto anatroccolo”, da Hans Christian Andersen, testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco, con Alessandra Ardito, Delia De Marco, Giuseppe Marzio e Andrea Santoro, produzione Crest, per il XVIII Festival letterario “Parole a confine, festival della letteratura… e oltre”, pensato e realizzato dalle amministrazioni comunali e biblioteche civiche di Carrè e Chiuppano.
Durata 50’. Biglietto 5 euro. Info: 0445.893047.
«Che cosa importa essere nati in un pollaio di anatre, quando si è usciti da un uovo di cigno?».
Così scrive Andersen nel bel mezzo della fiaba che lo scrittore danese considerava la sua autobiografia. Senza più nascondersi un piccolo “brutto” lascia le ali protettrici di mamma anatra per un viaggio alla conoscenza del mondo e dei suoi abitanti. Non si arrenderà mai alle regole e alla superbia altrui. Ogni volta riprenderà il viaggio imparando a riconoscere ciò che appartiene alla sua natura, come l’acqua e il volo. Si scoprirà cigno, il più bello di tutti, e, per la prima volta, non avrà paura ma pudore. Proprio come un bambino quando si scopre ragazzo.
Crest parla ai bambini più piccoli con la fiaba che pone per eccellenza il problema della diversità, prefigurando il difficile e doloroso viaggio che fa approdare all’accettazione di sé, ad una consapevole autostima. Una fiaba, all’apparenza semplice e leggera, narrata con maestria e fantasia da quattro attori e dalle musiche originali di Mirko Lodedo, che segnano il cammino.
“Parole a confine” (dal 7 al 21 maggio a Carrè e Chiuppano), ovvero il festival vietato ai maggiori. Con il patrocinio di Regione Veneto e Provincia di Vicenza, le due Amministrazioni hanno deciso di unire e confondere i loro territori, le loro potenzialità, per esplorare i confini della parola, per cercare di spingerla laddove essa smette di essere tale per farsi musica, immagine, gesto. Per il Crest è la prima partecipazione al “festival della letteratura e… oltre”.