MANDURIA. “Incendio al Parco Archeologico: l’assenza di visione turistica dell’amministrazione”
Nota stampa del Gruppo consiliare Progressisti
Crediamo ci sia una grave responsabilità da parte della amministrazione Pecoraro quando omette la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi, come quella del parco archeologico delle mura messapiche (che è giuridicamente a carico dell’ente pubblico e non di certo delle associazioni che gestiscono in modo eccellente solo l’apertura dello stesso).
È infatti un vero e proprio atto di incoscienza non considerare che in estate vi è un elevatissimo rischio di incendi contro cui bisogna intervenire per tempo, con un’oculata gestione dell’azienda di servizi che la nostra comunità paga fior di soldoni per svolgere tali lavori. In molti ricorderanno l’incendio che ha interessato il parco archeologico, alla fine del mese di maggio 2021, nonostante i numerosi avvisi da parte dell’associazione che si occupa della sua gestione.
Nulla è cambiato rispetto allo scorso anno e, forse, la situazione è anche peggiore, visto l’incendio odierno di cui non abbiamo ancora nemmeno i dati delle dimensioni dei danni causati. Eppure, proprio questo patrimonio archeologico dovrebbe essere tutelato da chi si fa vanto di approvare piani strategici per la cultura e sigla protocolli d’intesa. Bisogna ricordare, infatti, che lo sviluppo territoriale passa attraverso la tutela sostanziale delle cose e non attraverso le parole vuote, che bruciano al vento peggio delle sterpaglie, come quelle sparse ovunque per la città.
La soluzione è a portata di tutti, chiunque capirebbe che è fondamentale provvedere alla scerbatura e alla pulizia dell’area archeologica di nei tempi dovuti, in modo ordinario, senza attendere eventi spiacevoli, segnalazioni e lamentele. D’altra parte, le comunità crescono e migliorano proprio con l’esempio positivo delle istituzioni che le rappresentano, mostrandosi proattive nei confronti della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
A Manduria vige, invece, il regno del “sottosopra”: prima si ordina ai cittadini di provvedere perentoriamente alla pulizia delle aree pubbliche confinanti, senza però prevedere dall’altra parte un piano di manutenzione delle aree pubbliche, che restano sempre abbandonate a sé stesse.
L’incapacità di questa amministrazione è ormai sotto gli occhi di tutti tranne di essi stessi che rifiutano di vedere tale fallimento.