TORRE OVO (marina di Torricella). Strisce blu: abolite dall’amministrazione comunale dopo che le aveva rese operative! Ecco una delle tante incapacità politico-amministrative
Quando hanno una ricchezza della natura, il mare, che non sanno gestire e per di più la deturpano
Spesso si decanta la bellezza del territorio e della sua valorizzazione, valido potenziale volano per l’economia locale. Ma quando ci troviamo davanti a storture che meriterebbero, senz’altro, la squalifica degli attori che si rendono principali artefici di marcate anomalie amministrative, allora ci chiediamo “ma di che cosa stiamo parlando?”
Su tutto della incapacità di funzionari e amministratori, pagati dal contribuente, di affrontare le tematiche elementari sul più normale uso degli strumenti amministrativi. Questi ultimi dovrebbero, e qui il condizionale è d’obbligo, se attivati come meriterebbero dare senz’altro un volto dignitoso alla propria comunità e di seguito alle loro marine. Marine queste che, per come vengono gestite male e a turno da ogni amministrazione che si insedia nel Palazzo municipale torricillese, al contrario meriterebbero tutta l’attenzione amministrativa in quanto producono “ricchezza” per l’Ente pubblico in virtù di tributi che vengono pagati dagli utenti.
Ma, per come vengono gestite, queste marine sembrano una palla al piede per il Comune di Torricella da tartassare il più possibile. E ogni anno è sempre presente la classica lamentela, giustificata tra l’altro: spiaggia sporca, vivibilità ridotta all’osso, mancanza dei servizi più elementari, presidio sanitario mancante, pedane dei diversamente abili usurate e pericolose, strade che sembrano dei veri tratturi di campagna. Se risolti questi problemi, renderebbero almeno più tranquille le vacanze dei villeggianti.
Ma il villeggiante non si lamenta per il gusto di lamentarsi, almeno in questo caso. Tutt’altro. Lo fa con giusta ragione. E si chiede il perché l’amministrazione comunale non è capace di gestire una utenza che, nel periodo estivo, tocca i 25 mila residenti. E quest’anno ecco una nuova trovata per battere cassa: i parcheggi a strisce blu, ovvero le aree di sosta a pagamento sul tratto della litoranea che ricadono nel feudo di Torricella. Qualcuno può dire, giustamente, che lo fanno dappertutto e ci può stare. Ma quando un servizio creato da una amministrazione comunale non ha le carte in regola per far svolgere questo servizio al privato allora è triste Venezia!
Nel caso in specie il servizio delle strisce blu è stato decantato tanto dal Comune di Torricella: pronta la segnaletica che delimita la carreggiata, messi i paletti con le indicazioni per le tariffe orarie e si parte. Ma, ahimè, qualcosa non ha funzionato. O meglio, il servizio è stato attivo solo 2 giorni e poi c’è stato il classico e clamoroso passo indietro. E da cosa è stato dettato questo?
Sentite sentite il comunicato fatto dall’amministrazione Francesco Turco: “Sospensione del servizio di parcheggio a pagamento nella zona costiera. Si informa la cittadinanza che il Servizio dei parcheggi a pagamento previsto nelle località di Torre Ovo e Trullo di mare è temporaneamente sospeso, al fine di permettere all’Ufficio Polizia Municipale di verificare e concludere tutti gli iter amministrativi sottesi al regolare funzionamento dello stesso”.
E quindi, alla luce di questo comunicato del Comune di Torricella che vuol dire? Vuol dire che è stato attivato un servizio che non aveva le classiche autorizzazioni per il suo svolgimento. Necessitava di diverse autorizzazioni che senz’altro non ha avuto. Importantissimo questo, oltre alle altre mancanti autorizzazioni, l’affidamento delle aree a pagamento doveva passare, obbligatoriamente, da un bando di gara! E questo non è avvenuto.
E quindi questo “sopruso” da chi è stato generato? Molto probabilmente sarà la magistratura che sbriglierà questa matassa per poter risalire agli autori di questa classica “pagliacciata”, ma la cosa che ci chiediamo è questa: il Comune di Torricella ha un segretario comunale, un Ufficio tecnico, un Comandante della Polizia Locale che si firma negli atti “Commissario Capo Salvatore Cav. Lacaita”, oltre all’assessore al ramo e nessuno di questi 4 signori ha notato che le autorizzazioni erano mancanti e che per affidare il servizio andava indetta la gara d’appalto?
Se questi signori sbagliano le cose più elementari, figuriamoci se riescono a capire la bellezza della natura e l’importanza di avere il mare come regalo e validissima risorsa economica.
A volte, la natura sbaglia. Ha dato un dono che, alla luce di questo e di tante altre cose, il Comune di Torricella non meritava affatto.
Giovanni Caforio