SAVA (Ta). Tari. Sindaco Pichierri: che figura di merda!
Contribuenti alla gogna. File estenuanti davanti all’Ufficio postale e all’ufficio tributi. Bollettini errati. Savesi incazzati, oltre ogni ragionevole dubbio
A poco meno di quattro mesi dall’elezione della nuova giunta, capitanata dal sindaco Gaetano Pichierri, il tema scottante, a carico dei contribuenti oltre al vergognoso aumento della TARI del 27% rispetto all’anno precedente, nel nostro paese si registra una forte protesta dei savesi.
L’arrivo delle cartelle per il pagamento della TARI. Motivo? Cartelle arrivate con enorme ritardo, calcolando che sono arrivate ai giorni nostri, e che portano il pagamento della prima rata al passato luglio! Quindi, al loro arrivo è già pronta la mora! Cartelle che portano solo alla divisione dell’importo in 4 rate, mentre manca il bollettino del pagamento per la rata unica. E così molti savesi, che vogliono pagare la tassa in una unica soluzione, devono rinunciare anche a questo.
Fra i tanti problemi che stanno creando queste cartelle, si fa per dire, il pagamento in una unica soluzione sarebbe il problema minore. E in questi giorni si registrano file incredibili davanti all’ufficio postale, con oltre tre ore di attesa e con la viva presenza di anziani che, in questo lasso di tempo, hanno anche loro le esigenze fisiologiche. Ovvero, la mancanza dei servizi igienici. E questo scenario è lo stesso che si vede, immancabilmente, davanti all’ufficio tributi con contribuenti che protestano per chiedere chiarimenti su queste cartelle sbagliate.
Andando all’ufficio postale ci sono file che, spesso e volentieri, si esauriscono davanti allo sportello con la macabra risposta: “Il bollettino che vi hanno mandato è sbagliato. Ci dispiace, ma non possiamo pagarlo, in quando ci sono molte anomalie in questo stampigliato che vi è stato dato”. Apriti cielo. Attendere diverse ore e ricevere questa risposta, legittima da parte dell’operatore postale, fa saltare la pazienza. Ma vediamo in termini tecnici cosa è successo in questi bollettini stampati e errati che l’Ufficio postale non accetta per il loro pagamento.
Il termine tecnico è questo: “Incongruenza o errore materiale sulla bollettazione TARI notificata ai contribuenti recante un totale addebito da versare sul dettaglio di calcolo differente da quello poi stampato sugli F24 del pagamento”. Cioè ci sono diverse diciture che non corrispondono, addirittura, al totale complessivo dell’importo da pagare! Per dirla in breve è successo questo: l’importo da pagare sull’intestazione dell’F24 è diverso da quello riportato alla fine del modello stesso! E da qui, il rifiuto telematico, al pagamento.
Ma le osservazioni sui tempi dell’arrivo al contribuente ci lasciano qualche dubbio. E non è uno solo. La data della prima rata della TARI è del mese del passato luglio, ma le cartelle sono arrivate in questi passati giorni, e per altri contribuenti stanno ancora in dirittura d’arrivo. Occhio alle date o meglio ai mesi. Dal passato luglio ai primissimi giorni dello scorso settembre, si scaldavano i motori della campagna elettorale. Quindi erano poco meno di 40 giorni alla scadenza del voto. E secondo voi, che leggete, come dobbiamo “leggere” questa azione?
Noi la leggiamo così: cartelle arrivate a fine tornata elettorale, giusto per addolcire il clima, che con datazione luglio vengono consegnate dopo il 25 settembre. E dopo il 25 settembre le elezioni sono finite. E allora? Voi leggete come leggiamo noi questa azione? Se leggete come la leggiamo noi, voi fate la migliore delle cose. Quanto ai madornali errori dei bollettini della Tari, qualche amministratore dà la colpa all’agenzia che gli ha prodotti. E ci può stare. Errare è umano. Ma al contribuente interessa poco se ha sbagliato o meno questa agenzia.
Chi chiede il pagamento del tributo? L’agenzia o il Comune di Sava? La logica vuole che è il secondo. E quindi la responsabilità di tutto questo vede il Comune, e l’amministrazione Pichierri, sull’ipotetico banco degli accusati. Ora, oltre le responsabilità amministrative e politiche su tutto, cosa può fare il sindaco Pichierri? Può solo fare una ordinanza sindacale che proroga i termini dei pagamenti e al tempo stesso chiamare ai danni, visto che è stata pagata, l’agenzia che ha prodotto i bollettini. Lo farà questo il sindaco Gaetano Pichierri?
Se in questi giorni non ha provveduto ad affrontare questa emergenza, risulta difficile ai giorni a venire per vedere una sua azione risolutoria. Ma il titolo dell’articolo è abbastanza eloquente: CHE FIGURA DI MERDA!
Giovanni Caforio