OSTUNI (Br). ‘Donne Non Pupe’ marcia con il suo ‘esercito’ a protezione delle donne
A Masseria Montalbano si è conclusa la rassegna con una mostra unica nel suo genere e un convegno sul tema della emancipazione femminile. Il progetto coinvolge anche la nascente associazione Wedding4Women che inserisce nel mondo del lavoro le donne vittime di abusi
Uno spettacolo per gli occhi ed un messaggio per le coscienze. Questa è stata la serata di domenica 16 ottobre a Masseria Montalbano, cominciata con l’installazione delle diciannove spose di ceramica nella suggestiva corte del 1300.
Un esercito di “pupe”, ispirate all’esercito di terracotta cinese, pronte ad ergersi a difesa, a sostenere, a tutelare, a portare nel mondo un messaggio chiaro di emancipazione e autodeterminazione femminile.
Domenica sera questo messaggio è stato ribadito fermamente dai relatori del convegno che hanno voluto testimoniare la loro partecipazione responsabile al progetto “Donne non Pupe”.
La couturier Carmela Comes ha spiegato la genesi del progetto, la sua volontà di inserire la tematica del women empowerment nella settima edizione di Passerella Mediterranea, la kermesse che nel tempo è diventato contenitore di moda, cultura e promozione del territorio. “Ognuno di noi deve farsi parte attiva del cambiamento e anche la moda sposa può diventare veicolo di questo percorso evolutivo”.
Serena Ranieri Presidente Federmep e destination wedding planner ha invece voluto dare sostanza e pragmatismo al progetto raccontando le finalità di W4W – WEDDING FOR WOMEN, la nascente associazione che si prefigge il coinvolgimento la formazione e l’inserimento di donne vittime di abusi, nel mondo lavorativo del wedding.
Tiziana Nisini, sottosegretario al Ministero del Lavoro ed alle Politiche Sociali, ha spiegato come la legge n. 69, detta “Codice Rosso”, abbia introdotto importanti modifiche al codice di procedura penale in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. “Ma il cambiamento deve iniziare all’interno delle mura domestiche – ha spiegato la senatrice – È nelle famiglie che cominciano la sensibilizzazione ed educazione al rispetto”.
Aldo Patruno, direttore generale del dipartimento Turismo e Cultura – Regione Puglia ha ribadito l’importanza dell’inserimento lavorativo in chiave di emancipazione ed autonomia femminile. La Puglia oltre ad essere regione pilota del progetto “no women no panel” ha introdotto nei suoi programmi l’obbligo della valutazione di impatto di genere per verificare il rispetto delle condizioni di parità e della cultura delle pari opportunità, e promuovere così l’eliminazione del gender gap nella vita quotidiana, nei luoghi di lavoro, nella partecipazione sociale, politica, culturale delle donne nella comunità.
A proposito di donne e lavoro Emanuela D’Aversa, responsabile relazioni industriali Federterziario, ha invece espresso con i numeri il cosiddetto gender gap: in Europa il tasso di occupazione è pari al 77,2% quello femminile al 66,2 con un gap dell’11 %. In Italia il gap è del 17,7, ma se si guarda solo al sud si arriva al 23,8. Il 46 % delle donne occupate ha un contratto part-time a fronte del 18 % degli uomini. Il 27,4 % risulta sovraistruita rispetto alle mansioni svolte Il 55 % delle donne occupate ha figli in età prescolare, il 74,3% non ha figli. Il 2021 segna un -1,3% di nascite rispetto al 2020. Ma il dato preoccupante è che rispetto al 2008 siamo al -31%.
Il convegno si è arricchito degli interventi di Isa Maggi, presidente Stati Generali delle Donne, Alessandra Moretti, co-direttrice del centro studi Federmep, Francesca Troiano, psicologa, psicoterapeuta, Parlamentare XVIII legislatura e membro della Commissione Affari Sociali e Finanze, Grazia Rongo, giornalista, Antonella Scatigna, fondatrice di Mani unite per il Congo, Angela Lacitignola, responsabile centri antiviolenza Puglia, e dell’attrice Daniela Fazzolari, madrina del progetto.
Il messaggio unanime: “Tutti siamo chiamati a contribuire e ad essere parte del cambiamento. Nessuno escluso”, come ribadito dal moderatore della serata, Vitantonio Marzano.
Parafrasando Anderson “Il women empowerment non riguarda il rendere le donne più forti. Le donne sono già forti, si tratta di cambiare il modo in cui il mondo percepisce quella forza”. L’esercito di Pupe intanto, da domani, si prepara a marciare a difesa delle donne in ogni angolo del mondo.