TARANTO. Pesca e mitilicoltura. Associazioni e sindacati tornano a chiedere al Sindaco il Tavolo Permanente. Operatori esasperati
Nota stampa
Sono trascorse due settimane dalla richiesta sottoscritta dalle associazioni e dai sindacati di categoria, con cui i mitilicoltori, ormai profondamente segnati dai riflessi di molteplici problematiche, hanno chiesto all’amministrazione comunale di Taranto, ed in primis al sindaco Rinaldo Melucci, di convocare con un certo tempismo un tavolo permanente per affrontare una serie di spinose questioni relative al comparto.
Manifestano una situazione di forte fibrillazione di tutti gli operatori ed il rischio di generare situazioni ingovernabili per il clima di grande incertezza acuito dai continui impegni assunti dal Comune e puntualmente disattesi.
Tornano quindi a chiedere un intervento del Comune AGCI AGRITAL TARANTO (EMILIO PALUMBO), AGRIPESCA TARANTO (COSIMO D’ANDRIA), CONFCOOPERATIVE TARANTO-FEDERCOOPESCA (CARLO MARTELLO), LEGACOOP AGROALIMENTARE TARANTO-DIPARTIMENTO PESCA (COSIMO BISIGNANO), UNCI AGROALIMENTARE (CARLA MACRIPO’), FAI CISL (ANTONIO LAFORTUNA), FLAI CGIL (LUCIA LAPENNA), UILA PESCA (VINCENZO GUARINO).
Dopo aver espresso soddisfazione per l’ordinanza sindacale con cui si vieta la reimmissione di mitili non autoctoni nel 1° e 2° seno del Mar Piccolo di Taranto, e per il provvedimento che statuisce le direttive dello studio elaborato e trasmesso fin dal 2019 dal CNR – IRSA di Taranto, associazioni e sindacati hanno evidenziato il bisogno di affrontare, in maniera certa e risolutiva, le problematiche relative al settore, portate all’attenzione del primo cittadino lo scorso agosto con una relazione dettagliata, e relativa a: bonifica del Mar Piccolo, Piano delle Coste, modifica dell’ordinanza regionale N.171\2012, recependo lo studio del CNR-IRSA sulle dinamiche di decontaminazione dei mitili in relazione al bioaccumulo di PCB e metalli, individuazione delle aree in Mar Grande da utilizzare per il trasferimento dei mitili dal Mar Piccolo, sostegno ai mitilicoltori e canoni concessori del demanio marittimo.
A proposito di quest’ultimo punto, va detto che ci sono stati diversi confronti con l’amministrazione comunale, nel corso dei quali è stato fatto presente che le imprese tarantine sono molto penalizzate dal fatto di essere titolari di più concessioni di limitata grandezza, anche perché, spesso, la duplicazione delle concessioni è una necessità derivante dall’inquinamento del primo seno del mar Piccolo.
Nell’ultimo incontro in particolare, era stato assicurato l’avvio di una procedura che consentisse l’adeguamento alla normativa nazionale, che prevede come canone € 2.500,00 per le concessioni fino a 151.000 mq, unificando quindi le diverse concessioni loro rilasciate, e l’intervento della regione Puglia per l’integrazione dei canoni pregressi. Vicenda questa che, pur non richiedendo, a differenza di altre, troppo tempo ed energie, attende da tempo una definizione che potrebbe portare alla categoria solo un beneficio in termini di importi da versare.
La risoluzione di tutte le questioni elencate è determinante affinché possa essere messa al sicuro la sopravvivenza delle imprese del settore, e conseguentemente per garantire piena occupazione ai lavoratori. soprattutto nel momento in cui si profilano nuove emergenze, tra le quali la preoccupazione legata ai lavori di ristrutturazione del ponte girevole e la conseguente installazione del ponte barche; si teme al tal proposito che questo possa rappresentare un limite al regolare svolgimento dell’attività della pesca e della mitilicoltura.
Di fronte ad un quadro complessivo tutt’altro che rassicurante quindi, risulta ancora più urgente convocare al più presto il Tavolo Permanente della Mitilicoltura.