TARANTO. Si chiama “Birra Pugliese” ed è la birra del riscatto sociale e del reinserimento delle persone carcerate nel mondo produttivo
Questo è il progetto innovativo, presentato avanti ieri nel Carcere di Taranto
Finalità del progetto è rafforzare ulteriormente il ponte tra le attività educative e produttive svolte in carcere e il territorio Tarantino: grazie alla filiera birraria, Birra Pugliese darà infatti un’opportunità concreta di formazione e lavoro ad alcuni detenuti, in particolare nelle fasi di produzione.
Due gli obiettivi principali: non solo il reinserimento di almeno 4 detenuti ma anche generare risorse per sostenere ulteriori progetti all’interno del Carcere di Taranto.
Le birre prodotte da Birra Pugliese sono esclusivamente birre artigianali legate al territorio, ovvero realizzate con materie prime coltivate in Puglia, ad alta fermentazione, non pastorizzate e non filtrate, rifermentate in bottiglia o in fusto. Al momento, due sono le etichette in commercio: Birra Pugliese “GALBINUM”, una birra chiara non filtrata di solo malto d’orzo, dalle note amaricanti derivanti dal luppolo; Birra Pugliese “SBARRE”, birra chiara, con schiuma persistente, un forte aroma erbaceo, sapore mielato e sentori leggermente fruttati; prossimamente verrà prodotta Birra Pugliese “PUCCIA”, birra leggermente ambrata dall’intenso aroma di scorza di pane e dal gusto rotondo dove è ben percettibile il malto caramellato e della scorza di pane dovuto appunto al pane usato al posto dell’orzo.
Sorpresa in via di sperimentazione sarà una birra fatta con le cozze e il pepe rosa che si chiamerà Birra Pugliese “COZZARA”.
«Un progetto tipicamente pugliese sin dal nome, che coniuga alcuni dei tratti distintivi della nostra terra come l’attenzione alla ricerca della qualità attraverso l’uso di materie prime a filiera corta e la capacità di saper intuire le tendenze del mercato, rappresentate dall’attenzione alle birre artigianali. Infine una peculiarità tutta tarantina, fare del lavoro la più importante occasione di riscatto e di attenzione verso gli altri», ha commentato il dott. Mellone Direttore del Carcere di Taranto.