SAVA (Ta). “Le ragioni e l’importanza della data del 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne”

SAVA (Ta). “Le ragioni e l’importanza della data del 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne”

Da Cinzia Cavallo, psicologa dell’ Emergenza e Membro del Direttivo Regionale SIPEM SOS Puglia, riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il 25 novembre é la data designata dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, per sensibilizzare l’ opinione pubblica,  sul problema della violenza contro le donne, promuovendo cultura del rispetto, legalità ed azioni positive per favorire presa di coscienza.

La violenza contro le donne non riguarda solo la violazione dei Diritti Umani ma rappresenta anche un problema della Sanità Pubblica, con proporzioni globali enormi.

Ha effetti negativi a breve e a lungo termine sulla salute fisica, mentale, sessuale e produttiva delle vittime. Le maggiori conseguenze psicologiche che si sviluppano, rientrano nelle malattie debilitanti che possono generare in malattie croniche.

La violenza contro le donne, non riguarda solo le donne ma anche uomini. Riguarda ogni singolo cittadino che vive in Paese di Provincia fino ad arrivare alla grande metropoli. È un problema  che non conosce colore politico,  etnia, religione,  ceto d’appartenenza. Riguarda vittime e non,  iniziando dai bambini, adolescenti, giovani,persone di ogni età e generazione.

Ecco perché noi professionisti oltre a studiare il problema della violenza contro le donne, ribadiamo sempre che oltre a sensibilizzare l’ opinione pubblica nella data del 25 novembre, bisogna lavorare sulla prevenzione attraverso progetti funzionali attivi anno dopo anno in collaborazione : Istituzioni, Scuole, Associazioni ed Operatori Sanitari: Psicologi, Medici ed Infermieri mediante l’ attivazione di Politiche di Genere con programmi preventivi basati sul: rispetto, educazione sentimentale, cooperazione, tenerezza.

Una prevenzione che tuteli sempre di più anche sul piano giuridico non solo le vittime ma anche i loro figli :orfani di femminicidio. Una prevenzione perché no!  Che la lavori sull’ abbattimento di falsi idoli e giochi di potere che generano solo ed esclusivamente violenza.

L’ importanza della prevenzione lo sottolinea anche la Convenzione del  Consiglio d’ Europa.

La Corte Europea dei Diritti dell’ Uomo, ha emesso sentenze di condanna nei confronti dell’Italia per non aver protetto le donne vittime ed i loro figli, ribadendo che il fenomeno deve essere affrontato seriamente, attraverso la chiave appunto preventiva.

I figli che hanno assistito a violenza fisica e psicologica,  possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento.

La violenza purtroppo è ancora concepita spesso come innata,  rischiando di cadere della trappola di legittimarla. La violenza é una alterazione,  quindi è un funzionamento malato,  ecco perché non può essere innata nell’ uomo. È solo il prodotto culturale della nostra società,  avendo la sua origine dalle barriere culturali che dividono ancora gli uomini dalle donne, cioè il maschio dalla femmina,  facilitando così atteggiamenti di violenza e alimentando stereotipie di genere.

Ecco perché i percorsi e programmi preventivi sono molto importanti: prevengono le stereotipie  dei ruoli,  dove ancora il maschio viene educato nella nostra Società ad essere forte ed aggressivo e la femmina invece accomodante e tenera.  Quindi una forte sclerotizzazione del maschile e del femminile, dalla violenza sull’ altro e dell’ alterazione di sentire e di esprimere se stessi.

Ricordiamo il numero antiviolenza e stalking: 1522 attivo h. 24.

viv@voce

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