Centro Nemo anche in Puglia. Mazzarano: “Ok dall’Aress, la Regione si impegna a trovare le risorse”

Centro Nemo anche in Puglia. Mazzarano: “Ok dall’Aress, la Regione si impegna a trovare le risorse”

“Presentato lo studio di prefattibilità dell’ Aress per un centro Nemo anche in Puglia, ora Regione si impegni a trovare le risorse necessarie”

E’ questo il commento del Consigliere regionale del Partito Democratico Michele Mazzarano, al termine dell’audizione richiesta dallo stesso in III Commissione regionale, al fine di verificare la possibilità di istituire anche sul territorio regionale il centro per la cura di SLA, SMA e distrofie muscolari.

“Abbiamo appreso dalle parole del direttore generale di Aress Giovanni Gorgoni – prosegue Mazzarano – che è necessario individuare una struttura ospitante che abbia attrezzature e tecnologie di cui sono dotati  gli ospedali di II livello; in particolare sono indispensabili la terapia intensiva, le sale operatorie ed uno spazio minimo di 2000 metri quadri, per dieci posti letto per la degenza e due per servizi ambulatoriali. Un progetto che vedrebbe una fase sperimentale di tre anni e che richiederebbe un impegno finanziario complessivo  di 8 milioni di euro,  nello specifico 2,5 per i primi due anni e 3 per il terzo”.

“Registriamo la volontà espressa dall’assessore alla Sanità Rocco Palese, a dare vita alla struttura e quindi ad intercettare le risorse necessarie, per poi procedere alla scelta dell’ospedale più idoneo. Ora serve avviare al più presto  la fase della  concreta realizzazione del centro clinico Nemo, che permetterà la presa in carico dei pazienti, la gestione dell’emergenza, e  soprattutto contribuirà alla diagnosi precoce che molto spesso fa la differenza”.

“La creazione di una struttura di questo tipo – conclude Mazzarano –  andrà ad arricchire in maniera importante l’offerta sanitaria sul territorio regionale e ovviamente andrà ad incidere sul disagio avvertito dalle persone affette da queste patologie e dalle loro famiglie, costretti a viaggi fuori Regione per accedere alle cure indispensabili”.

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