SAVA (Ta). A proposito di Eric … una sparizione incredibile!
Sono passati oltre 9 giorni e di lui non sappiamo più nulla
Era da oltre due anni che la famiglia del giovane camerunese chiedeva aiuto al nostro giornale. Aiuto che consisteva nel cercare di aiutare il loro nucleo familiare, il quale versava in condizioni economiche spaventose. Costituito da ben 12 persone in cui è Eric il figlio maschio più grande.
Da premettere che il papà di Eric è morto pochissimi anni fa. L’unica ipotesi che prospettai fu questa: l’arrivo in Italia di Eric, di 23 anni, grazie al decreto flussi 2023 il quale disciplina l’arrivo degli extra comunitari sul territorio italiano. Da qui mi attivai. Immediatamente trovai l’azienda che gli offriva un contratto di lavoro e il protocollo cominciava a sgambettare. Non era sufficiente il solo contratto di lavoro, anche se questo ha la sua vitale importanza, e quindi necessitava inoltre di una corposa documentazione, dicasi contratto di locazione e dell’ospitalità sul territorio savese.
Finita tutta la documentazione, e qui siamo al passato novembre, parte tutto il carteggio prodotto. Ad aprile, di quest’anno, viene comunicato alla famiglia di Eric che è pronto il suo espatrio verso l’Italia. Immaginate la felicità collettiva di tutti i familiari. Gli infiniti ringraziamenti non si contano alla luce di questo “traguardo”.
“Che Dio la benedica”, era la frase che spesso mi veniva riferita nelle comunicazioni con la famiglia di Eric. Ed io: “Lasciamo stare Dio ora”. E con questa grande opportunità si apriva non più uno spiraglio di luce ma bensì la possibilità concreta di cambiare la condizione economica di tutta la famiglia del giovane camerunese. Mercoledì 29 maggio Eric parte nel pomeriggio dall’aeroporto di Yaoundè (Cameroun), direzione Italia. L’arrivo previsto è alle 12.00 all’aeroporto di Capodichino, ovvero Napoli. Aereo che arriva puntuale. Lo vado a prendere, un abbraccio affettuoso e ci mettiamo subito in macchina direzione Sava.
Gli occhi di Eric sono spalancati oltre il dovuto quando arriviamo nel nostro paese. Traspare la sua felicità e di questo sono enormemente contento. Comincia a cambiare la sua vita. Ed è un ottimo inizio in quanto era quello calcolato. Andiamo all’arrivo di Eric nel nostro paese. Lo ospito a casa e il giorno seguente andiamo ad un negozio di telefonia per prendere un numero nazionale in quanto il numero del telefono di Eric non dà segni vita. Il commerciante mi dice che il nuovo numero di telefonia mobile sarà operativo dalle successive 24 alle 36 ore. E quindi Eric non ha linea telefonica. Intorno alle 11.30 mi chiede di voler andare in chiesa. “Église, Giovanni“.
Quel poco di francese scolastico lo ricordo ancora, anche se è passato più di mezzo secolo e capisco immediatamente che vuole recarsi in chiesa. Calcolando che da casa mia alla Chiesa Madre sono più o meno 100 metri rettilinei di distanza. Gli indico la chiesa, a un isolato da casa mia, e con il segno sul polso gli dico di non tardare in quanto tra non molto dobbiamo pranzare.
«Oui, oui Giovanni». Passa mezz’ora e subito mi allerto. Chiamo immediatamente la Polizia municipale e gli chiedo se hanno visto un ragazzo di colore, alto un metro e settanta circa, di corporatura atletica.
L’agente mi dice che lo ha appena visto in Piazza che parlava con Don Fernando, parroco della Chiesa madre. Mi reco in Piazza e non trovo nessuno. Chiamo don Fernando al telefonino e ci incontriamo immediatamente. Il parroco mi dice di aver interloquito con lui ma, francamente, non capiva la lingua di Eric, in quanto parlava solo in francese. Eric gli diceva di « Napoli », credo inteso come arrivo in Italia e don Fernando ha pensato che Eric avesse bisogno di un aiuto economico. Gli ha dato oltre una dozzina di euro ed Eric è andato via. Da qui, perse tutte le tracce di Eric. Incredibile. In 24 ore di arrivo a Sava, Eric scompare. Cosa gli è successo ? Chiamo subito i carabinieri e gli espongo il problema della scomparsa. Necessita immediatamente la denuncia che nel giro di poche ore faccio alla Stazione dei Carabinieri. Partono le indagini e oggi, a ben 9 giorni dalla scomparsa, di Eric non c’è nessuna traccia.
Tante ipotesi mi sorgono, ma solo solo ipotesi e prive di certezza. La prima è quella che non c’era nessun motivo che Eric fuggisse. Era pronto tutto. La casa, il lavoro. Allora ho pensato a una confusione totale nella testa di Eric, una confusione che non lo ha più fatto più raccapezzare, facendogli perdere l’orientamento. Ma è Sava e non è mica Milano o Roma. Ma questo può essere anche successo. Comunico immediatamente alla famiglia che Eric è scomparso. Un dramma. Non lo avessi mai fatto. Pianti e disperazione di continuo, comprensibili.
Tornando al protocollo gli extracomunitari hanno otto giorni di tempo, quando arrivano in Italia, per formalizzare la loro entrata sul territorio, pena l’espulsione. Gli otto giorni scadevano il passato venerdì e il giorno precedente, ovvero giovedì, mi reco in Prefettura per comunicare la scomparsa di Eric.
Alla luce della denuncia prodotta vengono sospesi gli otto giorni, categorici, importantissimi per il protocollo. E oggi a distanza di ben nove giorni di Eric, non abbiamo nessuna notizia. Alcuni hanno commentato, anche con giusto motivo, che Eric si è allontanato volontariamente e che avesse in Italia qualcuno che lo aspettasse. E questo, permettetemi, lo escludo categoricamente. Con la sua famiglia siamo in continuo contatto in attesa sempre di comunicare a loro di avere buone notizie sul suo ritrovamento. Inspiegabile questa sparizione.
Molto inspiegabile. Al telefono non c’è linea, nè su quello camerounese nè su quello italiano. Molto probabilmente avrà perso il cellulare o glielo avranno rubato. La mia paura è che gli sarà successo qualcosa …
Giovanni Caforio