TARANTO. Legambiente: “La Città Vecchia: le radici, le pietre, la comunità”

TARANTO. Legambiente: “La Città Vecchia: le radici, le pietre, la comunità”

Il 3, 12 e 24 febbraio tre appuntamenti proposti da Legambiente per riflettere sul futuro dell’Isola

Mettere  a fattor comune informazioni e riflessioni sul patrimonio di bellezza e di memoria dell’Isola,  allargare il dibattito sul presente e sul futuro della Città Vecchia.

Sono questi gli obiettivi di tre appuntamenti proposti da Legambiente a Taranto per riflettere sul nostro centro storico, cercando di andare oltre la cerchia degli addetti ai lavori, all’indomani della proclamazione dei vincitori del Concorso Internazionale di Idee per la rigenerazione della Città Vecchia di Taranto indetto da Invitalia.

“Tra un secolo e l’altro, fotografie e racconti di una trasformazione” è il titolo del primo appuntamento, fissato per venerdì 3 febbraio, alle ore 17.30, presso il salone del Centro della Fotografia in via Plinio 85: un incontro in cui gli interventi di Leo Corvace, Cosimo Pace, Massimo Prontera, Stefania Castellana e Franco Zerruso si alterneranno alle immagini  della Città Vecchia di fine ‘ottocento e degli inizi del ‘novecento.

La mattina di domenica 12 febbraio sarà invece dedicata ad una conversazione itinerante nell’Isola, condotta da Giovani Guarino, con l’intento di “…vederla con altri occhi”.

“la Taranto che sembra estendere il suo abbraccio al mar Piccolo” è la sugggestiva immagine  data recentemente alla Città Vecchia dall’architetto Franco Blandino. Sarà lui, a 46 anni di distanza dall’adozione del Piano particolareggiato per il risanamento ed il restauro conservativo della città vecchia, il protagonista dell’incontro che si svolgerà venerdì 24 febbraio alle ore 17.30, presso il salone del Centro della Fotografia in via Plinio 85.

Saranno tre occasioni per tornare a ragionare su questioni vecchie e nuove:

il progressivo spopolamento dell’Isola e la possibilità di una escalation di abbandoni e crolli che cancelli per sempre altri pezzi della nostra storia e della nostra memoria e porti ad un deserto, civile e fisico;

il Contratto Istituzionale di Sviluppo di Taranto e la prospettiva di un possibile afflusso di risorse finalizzate al recupero e alla riqualificazione del nostro centro storico, centrale non solo da un punto di vista culturale e identitario, ma anche per i possibili risvolti in termini di contributo all’apertura di una prospettiva di sviluppo non più basato solo sull’industria siderurgica,

la necessità di un recupero della città vecchia congiunto a quello del suo mare e delle attività economiche che dal mare traggono vita e, quindi, l’urgenza della bonifica del Mar Piccolo in cui devono poter tornare i giardini delle cozze, con la loro rilevanza economica e paesaggistica, e potersi sviluppare altre attività basate sull’utilizzo sostenibile e moderno della risorsa mare e sulle peculiarità che il Mar Piccolo presenta

gli esiti del discusso Concorso Internazionale di idee indetto da Invitalia.

E la ferita, non rimarginata, rappresentata dal Tartarugaio: un edificio alieno, uno schiaffo al patrimonio storico e culturale dell’Isola.

viv@voce

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