MANDURIA. “Consulta Giovanile. Non siamo stati invitati agli incontri ufficiali dei GD. Inesattezze che necessitano un chiarimento”
Nota stampa dei GD messapici
La nostra apertura nel collaborare con chiunque, compresi schieramenti opposti al nostro, è finalizzata alla creazione di un progetto a sostegno del mondo giovanile. Voi non avete mai avuto il coraggio di invitare ad un tavolo di confronto gruppi e associazioni di Manduria o le stesse scuole, interlocutori imprescindibili. Non vi è stato mai da parte vostra un invito a costruire un progetto comune.
Avete creato un regolamento ad hoc per i vostri scopi e nel momento in cui abbiamo cercato di renderlo compatibile alle reali esigenze della comunità, siamo andati incontro ad un muro che ha chiuso qualsiasi confronto.
Vi dimostriamo che tutto ciò di cui ci accusate sono fantasie degne della più vecchia e incoerente politica.
I ragazzi lo sanno, al contrario di come dite abbiamo avuto un incontro con tutti i rappresentanti d’istituto, più che pubblicizzato sia sui mezzi stampa che sui social, incentrato sulle problematiche studentesche da presentare al nuovo consiglio provinciale. Sono stati loro stessi a chiederci di intervenire sulle problematiche cittadine. Se la consulta è fatta per i ragazzi, devono essere loro a dettare le linee.
Vi sembrerà strano, ma è dal dialogo che partono le buone idee.
Avete rinnegato con un solo comunicato, vedendovi alle strette, un dialogo che andava avanti da tempo per la realizzazione del Consiglio Comunale dei Giovani. Cosa vi ha portato a cambiare rotta così repentinamente? I firmatari di cui parlate non l’hanno certo fatto per un progetto oscuro.
Perché volete prendere tutti i meriti di un lavoro costruito frettolosamente e superficialmente? Cari lettori, vi sfidiamo a trovare questo regolamento, chi si intende di linguaggio tecnico potrebbe morir dal ridere. Non meravigliatevi se poi nessuno, neanche i consiglieri di opposizione o i più acerrimi nemici di questa amministrazione, voglia portarlo in aula di consiglio.
I nostri valori ci impongono di chiudere il dialogo e smascherare la logica che guida queste accuse.
Non permettiamo a nessuno di scendere a patti sui diritti dei ragazzi, immaginiamo una consulta giovanile che sia slegata dai partiti e che avvicini i giovani alla politica. Ma quella vera, fatta di passione e non da giochetti di potere.
Non saremo certamente soli in questa avventura, ci sarà gente insieme a noi che non ha paura di costruire finalmente un progetto a favore della comunità e non dei pochi, senza subire la pericolosa incombenza di oscuri personaggi che vorrebbero tirare i fili della comunità giovanile.