CRISPIANO. “Capatosta” di Gaetano Colella chiude la rassegna letteraria Re-Book

CRISPIANO. “Capatosta” di Gaetano Colella chiude la rassegna letteraria Re-Book

Ultimo appuntamento del ciclo di presentazioni al circolo Arci di Crispiano

Martedì prossimo si converserà sul libro dell’attore crispianese che ha tracciato una mappa emotiva di Taranto: dal cuore dell’acciaieria fino a Mar Piccolo, passando per le case-parcheggio.

Martedì 7 febbraio, alle ore 18.30, al circolo Arci-Uisp di Crispiano va in scena l’ultimo atto della rassegna letteraria “Re-Book”: sarà presentato il libro di Gaetano Colella, “Capatosta e altre storie” (Edit@). Con lui dialogherà il giornalista Vincenzo Parabita che è anche il curatore della rassegna. Nel corso della serata ci sarà un reading tratto dallo stesso volume.

La rassegna, nata all’interno del progetto “Re-Green – Eco dei mestieri della legalità” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha preso in esame cinque libri legati alle tematiche del progetto dell’Arci i cui principali beneficiari sono i NEET (acronimo inglese di “Not (engaged) in Education, Employment or Training”).

L’ingresso è libero. Per info: 329.1589904

IL LIBRO

Sono racchiuse in un volume tre opere che tentano un racconto della città dei due mari e delle sue vicende remote: il disastro ambientale, la crisi del lavoro e dei lavoratori in Ilva, la solitudine dei cittadini alle “case parcheggio” nel quartiere Tamburi di Taranto, e la desolante ricerca in Mar Piccolo di due anime alla ricerca della loro memoria e della loro storia. Un trittico che l’autore non esita a definire “d’u malesanghe” (del sangue amaro) di questa città-mondo che è Taranto. “Capatosta” è uno spettacolo, prodotto dal C.R.E.S.T. e premiato al Bando nazionale Storie di Lavoro 2015, che nel giro di due anni ha fatto circa 50 repliche in tutta Italia. “Esodo” è invece un radiodramma scritto per Rai Radio3 andato in onda a novembre 2014. “Marevomito” è un testo inedito. Tre opere che disegnano una mappa emotiva di una città: dal cuore dell’acciaieria si arriva sul tetto di una casa-parcheggio del quartiere Tamburi, fino a Mar Piccolo per raccontare di come una comunità abbia perso il centro, di figli che lottano contro i padri in uno scontro che si fa sempre violento e mai costruttivo, della solitudine che abita ogni cuore che si lascia andare.

L’AUTORE

Drammaturgo e attore. Si è formato nella compagnia de “Le belle bandiere” di Elena Bucci e Marco Sgrosso, con i quali lavora da più di quindici anni. Vincitore del Premio Scenario 2005 con lo spettacolo “Il deficiente”, e di Storie di Lavoro 2015 con lo spettacolo “Capatosta”. È autore di diversi spettacoli (“Sonniloqui”, 2008, “Popeye srl”, 2007, “La coda di Dio”, 2006, finalista premio Extra Candoni) e di radiodrammi andati in onda su Radio2 e Radio3. Nelle vesti di attore teatrale ha lavorato in “Macbeth” di Shakespeare, “La locandiera” di Goldoni, “Santa Giovanna dei macelli” di Brecht, tutti per la regia di Elena Bucci, “Riccardo III”, regia di Claudio Morganti, “Medea”, regia di Emma Dante. Diverse sono le presenze in fiction e tv (Rai e Mediaset) e nel cinema. Dal 2010 è direttore artistico, insieme a Clara Cottino, del C.R.E.S.T. Di Taranto.

Vincenzo Parabita

viv@voce

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