TARANTO. I Kataklò al Teatro Orfeo
Quest’ultimo spettacolo sarà ospitato dalla XXV° stagione “Eventi musicali” dell’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia”, ed andrà in scena lunedì 13 febbraio al Teatro Orfeo, grazie a Lubritalia
Non è facile descrivere l’eccezionale bravura dei danzatori di Kataklò Athletic Dance Theatre, atleti che dimostrano un affiatamento e una preparazione tecnica notevolissima. La compagnia Kataklò è internazionalmente riconosciuta per l’alto valore artistico e per la sorprendente spettacolarità delle sue produzioni, facendosi portavoce della cultura italiana nel mondo.
Le esibizioni meravigliano ed affascinano per la loro incredibile potenza atletica messa al servizio di una coreografia che amalgama la musica con l’armonia, l’eleganza, il ritmo e la grazia.
Con le loro geometrie gli atleti tendono al superamento del peso dei loro corpi.
La sfida dei Kataklò è quella di forzare i limiti, nell’azzerare la gravità e nell’eludere ogni confine creando suggestioni astratte.
Emoziona il loro movimento, l’espressione intensa e l’interpretazione della narrazione affidata alla musica.
Al di là dell’aspetto acrobatico, nelle coreografie, c’è poesia. Queste sono il frutto di un lavoro di equipe composta da vari collaboratori e dagli stessi danzatori.
La compagnia sotto la guida di Giulia Staccioli, l’anima dei Kataklò, vanta un vastissimo repertorio di coreografie originali, alcune diventate veri e propri “cult” della danza contemporanea.
Oggi Kataklò ha in repertorio otto produzioni teatrali rappresentate in tutto il mondo, succedutesi negli anni: Indiscipline, Kataklopolis, Up, Livingston, Play, Love Machines, Puzzle ed Eureka.
Quest’ultimo spettacolo sarà ospitato dalla XXV° stagione “Eventi musicali” dell’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia”, ed andrà in scena lunedì 13 febbraio al Teatro Orfeo di Taranto, grazie a Lubritalia.
Lo spettacolo Eureka è suddiviso in due tempi molto diversi tra loro. Il primo è intenso, poetico, evocativo, quasi in bianco e nero, con protagonisti il corpo e la luce. Il secondo è invece colorato, energico, coinvolgente e ironico.
Inoltre si cerca di abbattere ogni barriera tra palco e pubblico, dando la possibilità a chiunque di salire sul palco. Vengono coinvolti cinque “SpettAttori”, a cui non è richiesta alcuna preparazione atletica o teatrale specifica, che rendono lo spettacolo sempre unico, originale ed irripetibile.
La ex atleta coreografa Giulia Staccioli, ha iniziato da giovanissima lo studio della danza classica per poi applicare le sue doti fisiche alla ginnastica, fino a diventare finalista olimpica di ginnastica ritmica a Los Angeles ‘84 e Seoul ‘88.
Da olimpionica ad atleta di palcoscenico ha debuttato nella ritmica a 12 anni, poi ha scoperto la danza e la nuova carriera, dopo anni difficili, sacrifici ed infortuni: voleva che lo sport diventasse danza.
Terminata l’attività agonistica, a New York ha studiato agli Alvin Ailey Studios, entrando poi nella compagnia americana Momix, dove ha fatto esperienza per tre anni e cominciato a delineare il progetto Kataklò, sviluppando fin dall’inizio un tratto coreografico originale, basato sullo studio del gesto e del linguaggio corporeo. Ottiene così, ampi riconoscimenti di pubblico e di critica, per il suo approccio, nuovo secondo quello che viene internazionalmente definito physical theatre.
Per l’attività artistica svolta ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi come il Premio UNESCO, il Premio Positano “Léonida Massine”, il Premio Hesperia e il Premio Mecenate “Fair Play”.
È stata spesso chiamata a collaborare in eventi di rilievo. Ricorderete forse la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 per la quale ha progettato l’imponente struttura dei cinque cerchi, icona dei Giochi e omaggio allo Spirito Olimpico.
Per il 60nnale dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) ha creato la coreografia Luci e Ombre, presentata sulla parete del Palazzo dei Normanni di fronte al Presidente Napolitano.
Inoltre sue sono le coreografie dello spettacolo permanente “La ragazza di Hongcun”, maestosa produzione cinese che ha debuttato nel paese di Hongcun (Cina), sito Patrimonio dell’Unesco, coinvolgendo più di 120 performer internazionali.
È stata anche direttore artistico della prima edizione di STRA’ Festival delle Arti di Strada, un importante e inedito appuntamento trasformò il centro di Milano in un grande palcoscenico.
Infine ricordiamo di recente, la sua partecipazione alla realizzazione dello spettacolo ”The Pearls Divers” per la celebrazione della Giornata Nazionale del Kuwait, spettacolo che è stato messo il scena davanti al visitatissimo Padiglione del Kuwait all’Expo di Milano al cospetto della Famiglia Reale e di un numeroso pubblico.
Vito Piepoli