TARANTO. “Risposta a Tamburrano”

TARANTO. “Risposta a Tamburrano”

Nota stampa di Gianni Azzaro, Consigliere nazionale Anci

“Quando ho deciso di non piegarmi a scelte dettate dall’alto – scelte che avrei dovuto accettare silente e a capo chino -, sapevo bene che presto o tardi ci sarebbero state delle imboscate. Così come sapevo che mi sarebbe stato presentato il conto a fronte del mio intervento, in consiglio provinciale, volto a bloccare la proposta di delibera sul riavvio della discarica Vergine. Ne ero consapevole. Ma la realtà è capace di superare le aspettative e questo mi dimostra a quale livello di bassezza sia arrivata la contesa politica a Taranto.

Così, durante una fase per me molto travagliata e sofferta, legata alle vicende interne al mio partito, il presidente della Provincia, Tamburrano, durante un’intervista giornalistica e rispondendo a tutt’altra domanda, ha deciso di attaccarmi sollevando dei dubbi sul lavoro da me svolto nella cabina di regia per il Contratto Istituzionale per Taranto. Sono sinceramente rammaricato.

Tamburrano non ha detto una sola parola contro il mio operato quando mi impegnavo per far avere più soldi alla città e alle imprese; non una parola negativa quando andavo a Roma a chiedere, per poi ottenerlo, che l’accettazione dei progetti delle stesse aziende tarantine, da parte di Invitalia, non avvenisse tramite il meccanismo del click day che le avrebbe penalizzate; non una critica sul Piano Strategico che abbiamo elaborato per disegnare un’economia indipendente dall’acciaio. Al contrario, Tamburrano dovrebbe sapere che tale visione è stata recepita all’interno del piano di riconversione industriale che Invitalia ha esposto e pubblicato nel dicembre 2016.

Io di quel Piano vado fiero. E non perché creda di essere perfetto, ma perché so di aver fatto un buon lavoro. Perché porto e porterò sempre con me le parole di incoraggiamento ed elogio degli imprenditori che hanno creduto nel lavoro fatto insieme.

É evidente quindi che per il presidente Tamburanno è iniziata la campagna elettorale, il gioco al massacro degli avversari. Tuttavia appare ancora più evidente come questa sortita provenga da quel ceto dirigente che da sempre risponde ai poteri forti della città. Poteri forti che evidentemente immaginano di mantenere la loro presa sul territorio attraverso quella “trasversalità” politica che Tamburrano invoca, e che io invece rifiuto. Ciò che tuttavia oggi mi fa ben sperare è che quei poteri forti non sono invincibili o insormontabili. A Massafra, per esempio, i cittadini hanno saputo ribellarsi a questa visione, scegliendo una generazione nuova di amministratori giovani per affrontare con serenità il futuro. A Massafra il centro-sinistra ha portato una ventata di freschezza dopo 10 anni di mestizia e immobilismo. Il mio auspicio è che anche a Taranto si possa raggiungere quest’unione di intenti tra le forze sane della città siano esse movimenti, liste civiche o semplici associazioni.

viv@voce

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