SAVA. Abusi sulla nipotina. 5 anni allo zio
71enne ritenuto responsabile di violenza sessuale
Atti sessuali sulla nipotina di appena sei anni, approfittando della fiducia che gli era stata concessa dalla mamma della piccola (che poi è sua sorella) e da altri familiari. Il giudice per l’udienza preli-minare, Vilma Gilli, accogliendo la richiesta formulata dal pubblico ministero, Maria Grazia Anastasia, ha condannato a 5 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici un 71enne residente di Sava per violenza sessuale aggravata e continuata.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la bambina sarebbe stata molestata ripetutamente dallo zio che in sua presenza si sarebbe spogliato, masturbato, svolgendo altri atti sessuali, approfittando dei momenti in cui la piccola veniva lasciata alla sua custodia perché la madre aveva delle incombenze da fare. Cose che capitano normalmente in tutte le famiglie senza che per fortuna accadano episodi così turpi.
La vicenda sarebbe andata avanti per qualche settimana, fino a quando cioè la bambina si è confidata con una sua cuginetta più grande, indicando l’uomo, come lo zio cattivo. La ragazzina si è incuriosita e si è fatta raccontare tutta la vicenda nei dettagli, riferendo poi l’accaduto ai genitori. A loro volta, la mamma e il papà della bambina si sono rivolti prima ad una psicologa e quindi ai carabinieri per sporgere denuncia, assistiti dall’avvocato Dario Iaia.
Il pubblico ministero, Filomena Di Tursi, aprì una inchiesta, delegata ai Carabinieri, nel corso della quale chiese anche l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo, richiesta che fu però rigettata dal giudice per le indagini preliminari Valeria Ingenito. Successivamente, il pm Di Tursi chiese e ottenne lo svolgimento di un incidente probatorio nel corso del quale la vittima degli abusi sessuali ricostruii puntualmente quanto accaduto, confermando le accuse a carico dello zio.
L’uomo, così, alla luce del quadro probatorio, pur professandosi sempre innocente, ha deciso di farsi giudicare con il rito abbreviato. Ieri mattina si è svolto il processo dinanzi al giudice per le udienza preliminare, Gilli, che dopo aver ascoltato la requisitoria del pm Anastasia, e le discussione dell’avvocato di parte civile, Iaia, e del difensore dell’imputato Franz Pesare, è andato in camera di consiglio, uscendone ieri pomeriggio con una sentenza che oltre a condannare il 71enne a 5 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, impone allo stesso di versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 30mila euro alla parte civile, demandando ad un processo civile il risarcimento complessivo dei danni, stimati dall’avvocato Iaia in mezzo milione di euro.
Mimmo Mazza
FONTE
La gazzetta del mezzogiorno del 16 marzo 2017