Manduria. “I BENEFATTORI DEL TUBO”
Da Francesco Di Lauro, per l’ Ass. Culturale Azzurro Ionio, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il sindaco Massafra afferma: “Con il depuratore all’Urmo più turismo di qualità”. Un sindaco senza qualità, che parla di turismo di qualità … è l ‘armageddon!
Ma se il post-democratico ‘signorsindico’ è così convinto delle sue idee, perchè non lascia decidere ai concittadini dove e come fare il collettore di fogna megagalattico? Paura, eh? E poi, vivremo abbastanza per vederlo finito (il collettore di cacca, non il sindaco …)?
Decida la maggioranza dei cittadini avetranesi e manduriani, non quattro baciapile in cerca di affermazione politico-esistenziale, o le camarille che ingrassano le ditte dei grandi appalti, ditte questa volta in quota PD, ma per Specchiarica con appoggi bipartisan (vedi il matrimonio Turco- Morgante, con il terzo insospettabile consigliere regionale … nell’armadio, Casili).
L’unico argomento del sindaco, preso a prestito immaginiamo dal fior fiore dei métrés- a-penser del suo ‘staff’ (!?), e’ che il collettore ‘darà sempre fastidio ai proprietari vicini”: in attesa che la Sorbona apra un corso di laurea in massafrologia, ricordiamo al nostro volitivo primo cittadino, mentre a torso nudo taglia le pinete della Marina per fare posto ai liquami e offre mojitos ai fenicotteri nei prossimi stabilimenti alla Salina e Burraco, che le motivazioni forse riguardano ben altro, a partire dallo sfascio della fascia pre-costiera ancora integra tra San Pietro e la tarantina, con la costruzione di cinque – ettari – cinque di vasche in cemento piene di liquami ‘semilavorati’, più altre vasche e relativi fetori nel cuore dei querceti Rosamarina e Cuturi .
Per non dire del profumo ‘eau de merde’ su San Pietro a tramontana (ma anche questo sarà un profumo di qualità da offrire ad un ‘turismo di qualità’…del resto, “ciascuno del suo proprio onor l’altrui “ diceva mia nonna).
I motivi della protesta, che chè ne dicano i nostri allucinanti consiglieri comunali e regionali, riguardano anche lo spreco di risorse pubbliche per favorire aziende già condannate per reati ambientali, per pagare ‘servizi’ non realizzabili (perchè non fate prima la rete nelle marine , e poi un depuratore che sia veramente tale?) ; ragioni di contrarietà che riguardano infine il metodo ed il costume politico, il solito, per cui qualche testa d’uovo decide e poi impone a tutti, mai il contrario.
Riguarda ‘lo stile’ di un altro collega del signorsindaco, quello di Sava: ‘brinda’ al progetto senza farsi scrupolo di millantare meriti sulla pelle e sul territorio degli altri, progetto che, se tutto filasse liscio, sarà completato forse tra 15 anni, senza neanche chiedersi se per caso accettare la proposta di un depuratore costruito e gestito da un pool di aziende private, per Sava come per Manduria, realizzabile in circa tre/quattro anni.
Una proposta mai presa in considerazione dagli amministratori savesi, nonostante le reiterate offerte e l’ovvia considerazione che il privato ha tutto l’interesse a fare presto e bene soprattutto se deve recuperare gli investimenti con percentuali in bolletta : ma, si sa, ‘presto e bene’ sono sostanze tossiche per i nostri politichicchi, che tirano a campare accodati al carrozzone AQP.
Ce ne faremo una ragione: l’attuale sindaco di Sava, libero professionista eppur giovane, intende passare alla storia nella continuità con il fior fiore della mediocrità amministrativa locale, dal dopoguerra ad oggi.
Ma noi, tupamaros del panda, ecoinsurrezionalisti amici dei cani randagi e delle loro ‘sporchizie avanti casa’, non possiamo dire sempre NO: ha ragione il signor sindico, tutto questo sfascio tra la Marina, Cuturi e Specchiarica lo dobbiamo fare per onorare la nostra coscienza, che si ribella a quei cattivoni che hanno le terre e le case vicino al collettore.
Sindaco, CI FACCIA SOGNARE, sposti il progetto, anche strutturalmente pessimo così com’è, nei tredici ettari comunali di Bagnolo ; non essendo suolo ‘privato’ , l’unico a lamentarsi, nella sua veste di primo amministratore, potrà essere solo lei ed il suo incompreso ‘team’ di lungimiranti benefattori del tubo, quello che ‘scarica-e-non-scarica ‘ a mare.