TARANTO. Evento 2 aprile: le lacrime non lavano le leggerezze di alcuni giornalisti

TARANTO. Evento 2 aprile: le lacrime non lavano le leggerezze di alcuni giornalisti

Nota stampa di Gianluca Lomastro, Fondatore dell’associazione MADE IN TARANTO ®

Domenica 2 aprile, il centro di Taranto si è riempito di colori, di musica, di ritmi e soprattutto di gente entusiasta che ha colto lo sforzo teso a far rifiorire un borgo spento.

L’evento, ideato da associazione Smile e finanziato e organizzato in collaborazione con i commercianti Made in Taranto, ha restituito alla città quella dignità di cui ha bisogno per riprendersi dallo stato di demenza nel quale è caduto.

Demenza perché c’è gente che pensa che le cose cadano dal cielo e che da questa crisi ci si possa riprendere solo con il nuovo Sindaco.

Ho detto demenza ma avrei dovuto scrivere idiozia allo stato puro!

Ad ogni modo, ce l’abbiamo fatta.

Nonostante le prese di posizione da parte di quei commercianti che si sono barricati dietro assurde dietrologie e ragionamenti anni ottanta, domenica scorsa abbiamo riportato seriamente tanta gente in centro. Si è trattato di uno sforzo organizzativo non indifferente, considerata la portata dell’evento stesso.

Ho assistito personalmente alle lacrime di gioia di tanta gente che non credeva che si potesse fare tanto e con poco.

Quello che invece non accetto è la superficialità con cui alcuni giornalisti (pochissimi, per fortuna) hanno trattato l’argomento con tanta leggerezza, sovrapponendo questo grande evento a cose che non c’entravano nulla, come l’iniziativa dei 99borghi et similia.

Sarebbe stato invece importante sottolineare che questi sforzi sono stati profusi dalla parte positiva della città, ben lontani da certe logiche politiche e di casta che ben conosciamo.

Una piccola parte di commercianti, guarda caso quelli della rete Made in Taranto e facenti parte del borgo umbertino, ha finanziato un evento ideato da un’associazione (Smile di Manuel Manfuso) che da anni ha proposto al Comune eventi di questo spessore, senza mai essere stata ascoltata. Piuttosto si è dato spazio ad altre situazioni, ben più onerose per le casse pubbliche.

E vabbè, ma questa è un’altra storia.

Fatto sta che quello che è accaduto domenica scorsa vale molto di più di mille campagne elettorali, vale più di un milione di promesse elettorali.

E’ accaduto qualcosa di grande.

E’ successo che la voglia di fare bene da parte di pochi abbia contagiato le attese di tanti che non ne possono più di questo empasse.

Il futuro della città può essere riscritto seriamente da chi ci lavora concretamente ogni giorno.

Chi fa, a differenza di chi blatera e basta, ha diritto alla sua visibilità.

Sempre che, nella rinascita della città ci crediamo per davvero.

viv@voce

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