SAVA. Quotidiano di Puglia. Incendio alle auto di Dario IAIA. Ma Nazareno Dinoi quando le cose non le sa perchè le scrive?
Informare è giusto. Diffamare è un altro conto. E su questo il direttore de La voce di Manduria dovrebbe preoccuparsi. Seriamente
Questa mattina il cellulare è impazzito: “Corri, ho una notizia incredibile per te!” Era questa la prima chiamata domenicale. Incontro al bar e sul bancone, assieme all’ottimo caffè dell’Elio bar, mi trovo la copia festiva del Quotidiano di Puglia.
Titolone “Il racket delle sepolture dietro l’attentato al sindaco di Sava”. Addirittura.
Il caffè viene sorseggiato in modo anomalo. E’ troppa la curiosità di leggere l’articolo che con il titolo copre tutta la prima pagina. E poi è scritto da Nazareno Dinoi, mica uno qualunque! Ma andiamo all’articolo e ai passi che hanno colto il nostro stupore e la nostra incredulità.
“La sostituta procuratrice, Ida Perrone chiederà il rinvio a giudizio” e quindi, vuol dire che non lo ha ancora chiesto, pertanto non c’è nessuna richiesta sul tavolo di rinvio a giudizio ma solo indagini.
Andiamo avanti, e qui viene la lode al sindaco pro tempore savese: “Del giovane ma coraggioso sindaco che da poco eletto cominciava ad interessarsi di cose evidentemente pericolose”. Stop su questo passo.
Dinoi scorda, o fa finta di scordare, che il “giovane sindaco” aveva prolungato il contratto con la Global Work per un altro anno quando la stessa era stata bandita pochi mesi prima dalla DDA di Lecce per infiltrazioni camorristiche nella sua Manduria. Ma questo Dinoi lo ha scordato? Proseguiamo.
Un dato importantissimo: l’attentato fu subito da IAIA nell’aprile del 2013. La gara d’appalto per i servizi cimiteriali fu espletata nel gennaio 2015.
“Anche la gara d’appalto al cimitero era stata aggiudicata facendo ricorso alle minacce”. Falso. Doppiamente falsa questa affermazione. Ecco perché: fui invitato io a presiedere nell’ufficio del dirigente al Patrimonio, arch. Alessandro Fischietti, all’apertura delle buste delle ditte che concorrevano per la gara di aggiudicazione dei lavori all’interno dell’area cimiteriale. Furono 4 le ditte che parteciparono.
Di queste 4 una fu esclusa in quanto mancava parte della documentazione richiesta. Delle restanti tre, due presentarono un ribasso del 21.50% e l’altra del 24,50%. La terza, quella della cooperativa di D’Ambrogio presentò un ribasso del 41%.
E visto che la gara d’appalto parlava del massimo ribasso, l’architetto Alessandro Fischietti affidò in seduta stante alla Cooperativa Aurora, che vedeva Fernando D’Ambrogio presidente, la gestione dei lavori cimiteriali per due anni. Data questa stabilita dalla gara.
Quindi, caro Dinoi, non ci sono state ne minacce ne tanto altro che lasci trasparire nel tuo articolo. Il Comune di Sava, in questo caso rappresentato dal dirigente al Patrimonio architetto Alessandro Fischietti attento e vigile sull’evolversi della seduta di aggiudicazione, non ha potuto far altro che legittimare la gara. E non ha obbligato l’ente savese ad affidare per forza la gara alla Cooperativa Aurora. Ed era tutto regolare!!! Ero testimone di tutta l’operazione, come si dice, oculare!!!
Quanto all’attentato alla sorella del primo cittadino, mi devi spiegare caro luminare del giornalismo come fa un auto che parte da Torre ovo, e fare circa una dozzina di chilometri, e poi fermarsi e notare che i bulloni della sua ruota sono stati svitati? Me lo spieghi, per favore? Ma la dinamica sappiamo cos’è? La sappiamo bene?
Non abbiamo il tuo curriculum giornalistico, e questo non ci cambia la vita, ma abbiamo la logica delle cose …
Giovanni Caforio