SAVA. Cimitero comunale. Posta una lapide al muro esterno della prima cappella dei “combattenti e reduci” della Prima guerra mondiale
Questa mattina, alle ore 10.00, si è svolta nel cimitero di Sava (nello spazio antistante la prima delle 3 cappelle ‘Combattenti e Reduci’) una significativa cerimonia a ricordo di tutti i Caduti, i Mutilati, gli’Invalidi e i Reduci savesi della prima (siamo ancora nel centenario delle celebrazioni) e della seconda guerra mondiale
L’iniziativa si collega idealmente alla mostra foto-documentaria ‘Sava nella Prima Guerra Mondiale’ che il Gruppo Culturale Savese, nella stessa storica data di oggi, allestì nella Sala Amphipolis del municipio il 24 maggio di due anni fa.
Alla presenza delle autorità cittadine, dei Carabinieri della locale Stazione, di diverse associazioni, di molti cittadini e parenti dei Caduti, di alcune classi elementari dei plessi ‘F.Bonsegna e L.Gigante’, cantato l’inno nazionale e ascoltato quello del Piave, un gruppo di scolari ha letto i nomi dei 34 Caduti savesi del 1917, terzo anno di guerra.
Dopo il breve intervento del sindaco Dario Iaia e della rappresentante del Gruppo Culturale Savese, promotore dell’iniziativa, due scolari hanno scoperto l’epigrafe incisa a ricordo perenne delle due ‘pagine’ (1915-18 e 1940-45) di storia nazionale alle quali anche Sava prese parte, alla pari, nel dovere, nel sangue e nel dolore, con tutti gli altri Comuni d’Italia.
Il testo dell’epigrafe è stato pensato e dettato (da Dionigi Gioia del Gruppo Culturale Savese) nel dialetto salentino di Sava, cioè nella ‘lingua materna’ che ciascuno di qui soldati si portò, nell’animo e nella memoria, sui diversi fronti di guerra. Breve ma particolarmente significativo l’intervento del parroco benedicente Don Fernando Mancino. L’ottimo lavoro d’incisione, su lastra di marmo di Carrara, è stato eseguito dal laboratorio lapicida Tridici di Fragagnano (TA)
Queste le parole del testo:
A PERENNE RICORDO di TUTTI I SOLDATI di SAVA
CADUTI e REDUCI delle due GUERRE MONDIALI
1915-18 1940-45
SAVÌSI
OSCI – E NNO SULU OSCI –
UNURÀMU
‘ŠTI SSURDÀTI CA A SAVA
– A QUIRI TIEMPI –
SI CHIAMÀUNU
màsculi ggiùini e uèmmini nzuràti
TI L’ITALIA CHIAMATI
CU SSI LÌTICUNU
LA ŠTOZZA TI LA PATRIA LORU –
A COŠTU NCI LASSÀRA LA PEDDI ‘GNUNU
A SCÀPUTU TI MAMMI e SIRI
TI FRATI SORU MUJÈRI
FILI e PARIENTI LORU
SAVA ‘GNUNU PURTÀNNUSI NTRA LU CORI
CU RICUNUSCENZA
LA CIVICA AMMINISTRAZIONE
E LA CITTADINANZA
POSERO
SAVA 24 maggio 2017 dettò Dionigi GIOIA
del GRUPPO CULTURALE SAVESE
(Savesi, oggi e non solo oggi, onoriamo questi soldati che a Sava, in quei tempi, si chiamavano – giovani di belle speranze e padri di famiglia – dall’Italia chiamati a fare il proprio dovere nella difesa della Patria. Il prezzo da loro pagato fu la perdita della vita con dolore e lacrime di mamme e papà, di fratelli, sorelle e mogli, di figli e parenti. Ciascuno di loro portando Sava nel cuore. Con riconoscenza.)
Mimmo CARRIERI