SAVA. Amministrative dell’11 giugno. “Caro Direttore, ti scrivo …”

SAVA. Amministrative dell’11 giugno. “Caro Direttore, ti scrivo …”

Da Alessandro Caforio, riceviamo e volentieri pubblichiamo

“Chi le scrive ha già avuto il piacere di collaborare con lei sin dagli esordi della sua avventura giornalistica … ai tempi della cara carta stampata. La ringrazio ancora per quella bella possibilità che mi ha dato in passato ma volevo far giungere a lei, e non solo, un mio pensiero e non in qualità di candidato al Consiglio comunale ma in qualità di semplice cittadino, votante alle prossime elezioni amministrative di Giugno.

Attraverso le mie collaborazioni ho avuto modo di approcciarmi a realtà ben diverse e assai più complesse (a livello politico) rispetto a quelle presenti nella nostra cittadina, Sava. Tuttavia, mi è alquanto difficile credere che, ancora una volta, la caratteristica principale del nostro esistere sia solo una, l’essere profondamente divisi e distanti gli uni dagli altri. Paghiamo ancora lo scotto per errori commessi in un passato, nemmeno tanto lontano, in cui a causa di simili divisioni abbiamo rinunciato ad esprimere esponenti della nostra comunità in sedi quali il Consiglio regionale; per non parlare di camere, senati e similari.

Tutto perché?

Perché eravamo profondamente divisi senza, la maggior parte della volte, alcun reale e serio motivo. Viviamo un tempo assai difficile, in cui gli unici valori che apprezziamo sono solo quelli economici, un periodo assai complesso e da un futuro incerto. Chi proveniva dalle macerie della guerra sapeva che il suo inferno di li a poco sarebbe finito e che tutto sarebbe stato meglio che rischiare la vita ogni giorno ed ogni istante.

Invece noi, offuscati da un consumismo sfrenato unito ad un abbandono del pensiero, viviamo un’esistenza scandita da fattori esterni che poco hanno a che fare con la nostra natura, come il lavoro (per chi ha la fortuna di averlo), i rapporti sociali e cosi via. Non voglio dilungarmi con inutili parole, che poco hanno a che fare con il senso di questo scritto ma voglio chiedere solo una cosa, che tutti possano tranquillamente vivere questo momento in serenità, senza alimentare inutili e sterili polemiche, insulti o parole dettate magari da un momento di rabbia od euforia.

Cerchiamo tutti di proporre progetti, idee o iniziative che possano far rinascere nella gente quella voglia sana di andare al voto, cerchiamo di far superare la delusione della gente dimostrando la volontà che “si può fare”;  quello stesso “Yes we can” che ha fatto passare alla storia il primo uomo afro americano eletto come Presidente degli Stati Uniti d’America. Ripartiamo da un senso di collettività che abbiamo perso ma che tanto tempo fa tutte le realtà vicine ci invidiavano.

Ebbene sì, mi piacerebbe che Sava tornasse ad essere vista come il paese che ha “inventato il vino buono”, quei tempi in cui ahimè, parecchie cose sono sfuggite di mano a Sava, senza troppo clamore.

A questo punto, caro Direttore, la ringrazio ancora la disponibilità e chiuderò questo mio intervento con la citazione di un uomo, uno “sprovveduto” tra i tanti che si chiamava Albert Einstein: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”.

Cordialmente,

Alessandro Caforio

viv@voce

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