SAVA. Dopo le amministrative dell’11 giugno. Le ragioni di una sonora sconfitta (Pichierri) e quelle di una vittoria straripante (Iaia)
Dopo la tornata elettorale della scorsa domenica, le nostre riflessioni
Finito il tempo di collezionare numeri e percentuali eccoci qui a dare una risposta all’esito elettorale savese. I numeri parlano chiaro: vittoria al primo turno del sindaco uscente e spaventosa battuta d’arresto della coalizione che portava Mario Pichierri candidato sindaco.
La chiave di lettura di tutto questo ha diverse risposte. In democrazia le scelte dei votanti vanno rispettate. Un altro conto è condividerle. Ma vediamo cosa ha funzionato e non funzionato nei due forti raggruppamenti che si sono affrontati prima del risultato dell’urna con una legittima appendice alla terza coalizione che vedeva candidato sindaco Lillo Rubino.
Vittoria al primo turno per IAIA, senza neanche dare la possibilità all’avversario Pichierri della seconda partita. Ovvero, il ballottaggio. IAIA si presentava dal palco con i 5 anni di gestione municipale e ha saputo spendere, e spandere, la sua immagine. A differenza di Pichierri, con generazione politica diversa, che sembrava anchilossato. E su questo IAIA ha sfoderato tutta la sua capacità persuasiva per poter mettere molte pezze a colori le quali hanno mascherato, ben bene, un programma elettorale del 2012 disatteso quasi al 90%.
E’ stato bravo “lu franchiddesi”, come simpaticamente lo chiamiamo, ad organizzare una campagna elettorale con l’ascesa di volti nuovi. Di belle intelligenze. Della cosiddetta linea “green” che chiamavamo quando abbiamo visto generazioni giovanissime, erudite, accademiche, presentarsi sul palco manco fossero dei veterani della comunicazione. Addirittura, particolare simpaticissimo questo, un appena diciottenne, dal palco, ha rotto il ghiaccio e via alla sua esposizione. Non lo ha tradito l’emozione che pur ci poteva stare e tanto meno la sua convinzione.
Ma sono stati bravi tutti dal palco, al di là di qualche trombone. IAIA, in questa tornata elettorale, ha presentato una nuova generazione. Motivata. Senza paura. E con tanta motivazione. Stimolati dal pensiero di essere un ottimo motivo, o una ragione, per gli anni a venire. E questa occasione, propizia, è tutta loro. Se cresceranno allora i fiori sbocciati saranno degni di considerazione. Altrimenti le cicale durano solo una stagione.
E con questo “materiale” umano, dignitosamente riscontrato nell’urna, il sindaco uscente ha vinto al primo turno queste elezioni che lo rivedono al timone savese. Quando si parla delle vittorie, o delle sconfitte in genere, un osservatore modesto dà maggiore lucidità agli eventi e a cosa li hanno caratterizzati.
Mario Pichierri. Ci ha messo la faccia, il suo tranquillo modo di esporre i temi è stato apprezzabile ma non aveva le caratteristiche delle generazioni che si sono succedute dopo la sua uscita dalla politica locale, la quale avvenne nella prima metà degli anni ’80.
La coalizione che lo supportava? Un disastro. Vero e proprio. Organizzazione elettorale zero. Eppure hanno avuto il tempo per dare un assetto pre elettorale dignitoso. In cuor suo, molto probabilmente, Mario Pichierri accarezzava l’idea della fascia tricolore (forse quella di IAIA che costò 300 euro alle casse del nostro Comune). E questo ci poteva stare. A mali estremi, avrà pensato, andremo al ballottaggio. Manco questo!
Il savese, nell’urna, ha decretato una sonora sconfitta a tutti i partiti e a quasi tutte le liste della coalizione. Quest’ultima era rappresentata, maggiormente, dai due giganti malati che si chiamano Partito democratico e Forza Italia (ribattezzata Forza Sava per l’occasione). E sono loro i veri colpevoli di questa debacle elettorale.
Sono loro che in questi 5 anni hanno dormicchiato nel Consiglio comunale, scordando che in democrazia l’opposizione vale quanto la maggioranza quando si parla di rispetto della stessa. E in questa latitanza rappresentativa hanno avuto un forte distacco dal paese. E di questo IAIA, ne ha beneficiato in quanto ha mostrato un assetto istituzionale coeso pur con tante toppe amministrative.
Di cose ne sono successe a iosa in questi anni passati di gestione IAIA, tante cose non hanno funzionato ma i giganti malati hanno glissato quasi su tutto. Che dire? Dispiace per Mario Pichierri, ma meno molto meno per loro. Il “mea culpa” ci sta tutto. Ed è ora che si rinnovino anche loro e che aprano le porte a nuove generazioni, evitando che le loro sedi diventino circoli chiusi. Se cercate una risposta al ciclone IAIA, quella ha solo un nome: quello vostro.
Lillo Rubino. Designato all’ultima ora da SavaInMovimento e tutt’ora non capiamo la diserzione di Ivano Decataldo. La sua coalizione dal palco diceva che era l’ago della bilancia, in un sicuro ballottaggio. Un modesto 5% ha detto di no. Speriamo solo che, dopo questa tornata elettorale, non perdano l’entusiasmo e la voglia di fare, la quale era alla base della loro entrata in campo nella politica savese.
Giovanni Caforio