COSA MANCA ALL’AMMINISTRAZIONE IAIA? LA CAPACITA’ DI DIALOGARE CON L’OPPOSIZIONE
Siamo giunti quasi ad un anno dalle elezioni della nuova amministrazione, maggio 2012, e come ribadito da molti esponenti dell’ opposizione locale, gli esigui risultati ottenuti da questa amministrazione non sono altro che i frutti delle idee e dei progetti messi in campo dalla passata amministrazione
Forse ci si dimentica che per far funzionare un Comune, bisogna essere in due una maggioranza ed una opposizione, non nel senso gastronomico di Jarro che soleva dire che «per mangiare un tacchino bisogna essere in due: io e il tacchino»; questa ricetta da buongustaio non vale per chi fa politica a livello locale o nazionale, dove la maggioranza non deve essere uno ventre pronto a divorare l’opposizione, né un piede per schiacciarla come si schiaccia un insetto sotto il tallone. Affinché un ente locale funzioni a dovere, è necessario che chi sta alla maggioranza abbia una forma mentis plasmata da una libera collaborazione tra uomini e donne pensanti, tenuti insieme da ragionate convinzioni, desiderosi della discussione e pronti a rifare alla fine di ogni giorno il loro esame di coscienza, per verificare se le ragioni sulle quali fino a ieri si son trovati d’accordo continuino a resistere di fronte alle contestazioni o critiche degli oppositori.
Se la maggioranza che amministra un paese si crede infallibile solo perché ha per sé l’argomento schiacciante del numero e pensa che basti l’aritmetica a darle il diritto di seppellire l’opposizione, questa non è più una maggioranza, ma si avvia a diventare un gregge di pecore, se non addirittura una società corale, del tipo di quella che durante il fatidico ventennio dava i suoi concerti nell’aula di Montecitorio. Chi dice che la maggioranza ha sempre ragione, dice una frase di cattivo augurio, che solleva intorno tetre risonanze; l’assemblea comunale, non è quella dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quella dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza.
Ma anche l’opposizione, affinché il territorio di cui fanno parte funzioni, non deve mai perdere l’idea della utilità delle discussioni e della possibilità che hanno gli eletti, anche uno contro tutti, di persuadere la maggioranza col ragionamento (che è qualcosa di diverso dalle strepiti e dalle invettive). Anche se la scorsa opposizione del comune di Sava non è mai stata in grado di affermare le proprie ragioni, dobbiamo constatare che l’attuale opposizione specialmente con il consigliere Ivano De Cataldo del Laboratorio politico per l’Alternativa nonché i restanti gruppi con le proprie ragioni, stanno dando il loro apporto alla discussione con l’obiettivo di costruire qualcosa per il bene comune.
Solo grazie ad una buona opposizione, con la sua forza propulsiva e rinnovatrice, ci può essere lo stimolo ad un senso di responsabilità e dignità politica della maggioranza che amministra. Una maggioranza non ha infatti altro titolo di legittimità fuor di quello che gli deriva dal superare giorno per giorno le contese derivanti da chi la pensa in maniera totalmente diversa. Quello che manca all’amministrazione Iaia è purtroppo un terreno di discussione, sul quale possa svolgersi quella dialettica di ragionati contrasti che è già, nelle lotte in consiglio comunale, un modo di solidarietà e di collaborazione. Affinché dall’incontro della tesi con l’antitesi venga fuori la sintesi, ossia, per parlar più semplice, affinché dalle discussioni tra due contraddittori venga fuori una soluzione intermedia che abbia qualche costrutto pratico, occorre prima di tutto che entrambi cerchino di capirsi, cioè di capire almeno quali sono i punti del loro dissidio, ma questa maggioranza sembra proprio si rifiuti energicamente di stare ad ascoltare non solo l’opposizione ma anche i cittadini. Vanno avanti, per proprio conto, su un piano più elevato, dimenticando l’obiettivo principale di una crescita comune e non individuale. Non c’è dubbio che il livello qualitativo della nascente amministrazione è molto più grossolano di quella precedente.
Il difetto fondamentale delle scelte elettorali, è quello di far emergere, in ciascuna lista, i soggetti più intriganti a scapito dei più meritevoli, che sono sempre i più discreti e i meno disposti all’intrigo. E tuttavia, anche a non voler vedere la situazione in luce drammatica, certo è questo: che per ora, in questo comune , una opposizione c’è, manca una maggioranza in grado di ascoltare, di progettare e di porre le basi per una dialettica più costruttiva per il bene collettivo.
Luca Lionetti